Vertice sul nucleare: raggiunto l’accordo fra i 47

WASHINGTON – Nel mondo del dopo guerra fredda il “rischio di uno scontro nucleare è diminuito, ma è aumentato il rischio di attacchi nucleari”. E’ l’allarme lanciato ieri da Barack Obama nella sessione plenaria del secondo giorno del Vertice sul nucleare di Washington, cui stanno partecipando i rappresentanti di 47 paesi tra cui il presidente sudcoreano Lee Myung-bakin.

Il presidente Usa, che ha aperto il vertice con un minuto di silenzio per ricordare il presidente polacco Lech Kaczynski, la moglie Maria e le altre vittime della
sciagura aerea di Smolensk, ha affermato che un attacco terroristico da parte di al Qaeda con armi nucleari sarebbe “una catastrofe per il mondo”. “Solo la più piccola quantità di plutonio, delle dimensioni di una mela, possono uccidere o ferire centinaia di migliaia di innocenti”, ha aggiunto sottolineando che network terroristici
come al Qaeda hanno cercato di entrare in possesso di materiale per armi atomiche e se dovessero riuscirci
“le userebbero”. “Il pericolo del terrorismo nucleare è una delle minacce maggiori alla nostra sicurezza” ha ribadito Obama al Washington Convention Center dove è in corso il summit, da lui definito “un incontro
senza precedenti per affrontare una minaccia senza precedenti”. Ma che d’ora in poi diventerà un nuovo appuntamento per l’agenda internazionale, dal momento che, ha annunciato l’inquilino della Casa Bianca, la Corea del Sud ha accettato di ospitare il follow up del vertice nel 2012.

Il numero due dell’Organizzazione
per l’energia atomica dell’Iran (Oeai), Behzad Soltani, ha annunciato che l’Iran diventerà una potenza nucleare entro un mese. Pochi giorni fa il responsabile dell’Oeai, Ali Akbara Salehi, aveva rivelato che entro l’estate entrerà in funzione la centrale nucleare di Bushehr, nel sudovest del Paese. Secondo Soltani, che non ha aggiunto particolari riguardo a questa affermazione, “nessun Paese penserà di attaccare l’Iran dopo il suo ingresso nel club” dei Paesi nucleari. Mentre ieri Salehi ha fatto sapere che l’Iran è disponibile a scambiare
il proprio uranio arricchito al 3,5% in cambio di combustibile nucleare al 20%, ma a determinate condizioni.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy – in un’intervista concessa alla CBS – ha detto di non volere “che il mondo si svegli davanti a un conflitto tra Israele e Iran perché la comunità internazionale non è stata in grado di agire’’. Al summit sulla sicurezza nucleare, il leader dell’Eliseo ha rivolto un appello all’azione per fermare la minaccia atomica. Il modo migliore per prevenire quello che ha definito un ‘’disastro’’ sarebbe, secondo il leader dell’Eliseo, ‘’adottare le misure necessarie a far capire a Israele che siamo determinati a garantire la sua sicurezza’’. La delegazione olandese ha invece proposto la creazione
di un Tribunale internazionale speciale con sede nei Paesi Bassi per esaminare denunce di violazioni dei trattati di non proliferazione nucleare.

Una proposta, ha annunciato il premier, Jan Peter Balkenende, alla quale il presidente americano Barack Obama ha reagito positivamente. Il governo turco non darà
il suo sostegno a un nuovo pacchetto di sanzioni internazionali contro il programma nucleare di Teheran, auspicato dal presidente degli Usa, ma si propone come mediatore nella ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi. Lo ha dichiarato il premier turco Recep Tayyip Erdogan. “Credo che bisogni trovare una via d’uscita”, ha detto Erdogan, ricordando che il suo paese ha rapporti strategici con l’Iran fin dal 17esimo secolo. L’Ucraina trasferirà con ogni probabilità in Russia l’uranio altamente arricchito di cui ancora dispone.
Lo ha precisato il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, al termine dell’incontro fra Barack
Obama e Viktor Yanukovich.