Cina, le vittime per ora sono 760

È di 760 morti il bilancio-ancoraprovvisorio delle vittime del terremoto che mercoledì mattina alle 7.49 ora locale ha scosso laregione nord occidentale del Qinghai. Oltre nove mila i feriti, mentre sarebbero 313 lepersone che ancoramancano all’ appello, secondo i dati forniti dall’ agenzia di stampa Nuova Cina.

I media locali informano anche che il primo ministro, Wen Jiabao, è arrivato oggi sul luogo della tragedia. Numerose persone sono ancora sepolte sotto le macerie mentre squadre di soccorritori lavorano senza sosta da ieri nella speranza di estrare qualcuno ancoravivo. E sarebbero almeno 56 gli studenti uccisi nel crollo delle loro scuole, insieme a cinque insegnanti, nella città di Yushu anche se il numero è destinato ad aumentare. In particolare, 40 studenti sono ancora intrappolati fra le macerie della loro scuola e hanno poche possibilità di sopravvivere.

In un altro caso, i soccorritori sono riusciti a salvare 25 studenti della Yushu Vocational School mentre altri 20 restano ancora intrappolati. Sono invece 23 gliscolari salvati dalle macerie della scuola primaria n.3 di Yushu: le autorità hanno smentito che nell’istituto fossero rimasti intrappolati 200 allievi. Circa 2000 tra soldati, vigili del fuoco e volontari sono impegnati senza tregua a scavare,usando per sino le loro stesse mani. Circa l’85% delle case della città di Gyegu, la più colpita, sono state completamente distrutte dal sisma. Il freddo intanto rende ancora più difficile leoperazioni. Lestrade cheportano all’aeroporto e alla città di Gyegu sono state in parte bloccate da slavine provocate dal terremoto.

Dopo la scossa principale di ieri mattina si sono verificate altre 774 scosse di cui la più intensa di magnitudo 6.3. Le squadre di soccorso hanno installato dozzine di tende e alloggi di emergenza per ospitare gli sfollati. “Occorrono generi di prima necessità, medicine e cibo soprattutto”, ha detto Song Youlan,vice segretario generale della Federazione caritatevole della provincial del Qinghai.

Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno ordinate alle autorità locali di fare ogni possible esforzo per aiutare le popolazioni colpite dal disastro. Anche I monaci tibetani stanno fornendo il loro supporto. In una zona di mercato andata completemente distrutta circa 20 monaci si sono uniti alle squadre di soccorso per cercare di estrarre le persone dalle macerie.“La vostra partecipazione alle operazioni dimostra pienamente l’amore per la nazione e per la religione”, ha ditto loro il vice premier cinese durante un sopralluogo nella regione tibetana di Yushu.