Niente stop per Totti, ‘i pollici’ valgono 20 mila euro

ROMA – Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel non ha quindi accontentato il tecnico dei biancocelesti Edy Reja, che nel dopo-partita del derby capitolino aveva chiesto dieci giornate di squalifica per il capitano giallorosso (“il suo è stato un comportamento poco edificante, meno male che dovremmo dare l’esempio”), che è stato soltanto multato per il suo gesto “platealmente provocatorio” (come da comunicato della giustizia sportiva).

Ora i 20mila euro di multa verranno interamente devoluti in beneficenza dalla Lega Calcio, buona abitudine recente, mentre in passato i soldi delle multe venivano divisi a fine stagione fra le varie società di calcio. Ma Reja non aveva soltanto chiesto pene severe per Totti, ma anche previsto uno stop per qualche suo giocatore: qui è stato buon profeta, visto che Ledesma è stato fermato per due giornate, perché dopo essere stato espulso (doppia ammonizione) ha fatto commenti ad alta voce evidentemente poco graditi dall’arbitro Tagliavento; mentre Kolarov è stato bloccato per un turno.

Multa di ottomila euro a Zarate, che a fine partita ha scagliato una pallonata verso le schiene dei romanisti, mentre cinquemila euro dovrà pagare il panchinaro Baronio, per gli insulti rivolti ad un collega, verosimilmente Totti. Nessun provvedimento a carico del romeno Radu, che con il suo tentativo di sgambetto a Perrotta ha innescato l’accenno di rissa del fine-partita: il giudice sportivo ha spiegato che il comportamento di Radu pur essendo riprovevole non era catalogabile fra quelli per il quale scatta il ricorso alle immagini televisive, visto che non ci sono gli estremi di quella “condotta violenta” che, se non vista dall’arbitro, rende “ammissibile la prova tv”. Secondo il giudice, si è trattato solo di uno sgambetto, “sia pure portato con una certa veemenza”.

Fra coloro che anche oggi hanno assolto Totti c’é stato di nuovo Ranieri che, da buon romano, ha ricordato che il gesto del capitano va catalogato come un semplice sfottò, e questo ci sta nell’ambito dei derby della capitale (teoria condivisa da una bandiera laziale come Paolo Di Canio); mentre una delle notizie più attese dalla tifoseria romanista, che ‘inonda’ di messaggi e telefonate le radio locali, non è ancora arrivata: dopo gli incidenti del dopo-derby (ma l’accoltellato alla gola era un romanista…), i tifosi della squadra capolista potranno seguire i loro beniamini nelle ultime due trasferte del campionato, a Parma e Verona? Intanto ciò che hanno commesso i rispettivi supporter all’interno dello stadio è costato sia alla Lazio che alla Roma 40mila euro, a causa del ripetuto lancio di oggetti in campo e di petardi e, per i laziali, dei cori razzisti; mentre ai romanisti è stato contestato il tentativo di sfondare un cordone di steward, che ha portato al ferimento di tre agenti di polizia. Un fatto quest’ultimo che probabilmente avrebbe meritato pene più severe, ma ciò che più preoccupa, come testimoniano gli arresti e i feriti del dopo-derby è quello che accade fuori dal campo. Ecco allora che i responsabili dell’ordine pubblico, ovvero il Casms che si riunirà domani al Viminale (ci sarà anche il presidente della Lega Calcio Beretta), potrebbero bloccare l’esodo dei romanisti in Emilia e Veneto, a costo di penalizzare le persone perbene.