Kosovo, a Sarajevo cercasi un accordo

La ricerca di una soluzione per far sì che la conferenza Ue-Balcani occidentali del 2 giugno prossimo a Sarajevo sia un successo, con la partecipazione ad essa sia della Serbia che del Kosovo, è stato tra i temi al centro di un incontro trilaterale svoltosi a Belgrado fra i ministri degli esteri di Serbia, Turchia e Spagna, paese che detiene la presidenza di turno della Ue. “Abbiamo parlato della conferenza di Sarajevo che noi
riteniamo un evento molto importante.

La Serbia intende fare tutto il possibile affinché essa si svolga con
successo, e io spero che riusciremo a risolvere tutte le questioni ancora aperte. Non lo abbiamo ancora
fatto, ma stiamo lavorando intensamente per riuscirci”, ha detto il ministro degli esteri serbo Vuk Jeremic al
termine dell’incontro avuto con i colleghi turco Ahmet Davutoglu e spagnolo Miguel Angel Moratinos. Serbia, Turchia e Spagna – ha aggiunto – non sono d’accordo solo su un punto, la proclamazione unilaterale di
indipendenza da parte del Kosovo, ciò tuttavia non deve impedire la loro ulteriore cooperazione sulla
priorità comune che è l’adesione all’Unione europea di tutti i paesi europei compresi quelli dei Balcani occidentali.

La Turchia ha riconosciuto l’indipendenza di Pristina, la Spagna (con altri quattro paesi Ue) no. La Serbia – che non riconosce l’indipendenza del Kosovo – si rifiuta di partecipare a incontri e summit regionali e internazionali ai quali Pristina sia presente come paese sovrano e indipendente. Il Kosovo, per Belgrado, deve partecipare a tali riunioni sotto la sigla Kosovo- Unmik, vale a dire come protettorato dell’Onu, sulla base della risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza. Le autorità kosovare respingono tale ingiunzione, e per
questo la Serbia ha disertato sia una conferenza sull’integrazione europea dei Balcani occidentali svoltasi il 20
marzo scorso a Brdo, in Slovenia, sia la cerimonia di insediamento del nuovo presidente croato Ivo Josipovic,
il 18 febbraio a Zagabria.

In entrambi i casi infatti il Kosovo partecipava con i suoi massimi dirigenti quale
paese indipendente. A un mese dalla conferenza di Sarajevo – indetta dalla Ue con l’obiettivo di sostenere
il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali – si cerca di evitare un nuovo insuccesso cercando
un modo che consenta di sedersi allo stesso tavolo sia alla Serbia che al Kosovo. “Noi condividiamo una
visione comune – la regione dei Balcani occidentali stabile e prospera, integrata nella Ue”, ha detto Jeremic citato dai media. Il ministro degli esteri spagnolo Moratinos si è detto d’accordo sulla necessità di avere in Europa una regione balcanica stabile, sempre più integrata nel resto dell’Unione. E la Serbia, ha sottolineato, ha in ciò un ruolo molto importante. Della prossima conferenza di Sarajevo parlerà con tutta probabilità anche il ministro degli esteri Franco Frattini nella visita che ha in programma a Belgrado la prossima settimana.