Balotelli una stagione tra sorrisi e sogni di gloria

MILANO – I tifosi in gran parte lo hanno abbandonato, pare che qualche suo compagno martedì sera lo abbia letteralmente preso a calci, e il presidente Massimo Moratti sta pensando a un modo perché quello che definisce “un suicidio pubblico” non sia l’ultimo atto della sua storia nerazzurra.

Mario Balotelli, il protagonista al contrario dello storico successo contro il Barcellona, l’indomani è “tranquillo, pronto a essere il giocatore più forte del mondo, il sogno che inseguo fin da piccolo”. Balotelli, dopo aver ricevuto il Tapiro d’oro, si è palesato con il suo procuratore Mino Raiola alla presentazione del libro di Stefano Borgonovo, l’ex calciatore che lotta contro la Sla e che al giovane interista nei giorni scorsi ha consigliato di ridere, perché alla fine il calcio è un gioco e c’é gente con problemi ben più gravi. I due si sono parlati qualche minuto, poi l’attaccante ha incontrato brevemente anche Moratti. “L’ho visto sorridente ed è già qualcosa, accontentiamoci per il momento”, ha spiegato il presidente interista, che in mattinata aveva anticipato provvedimenti (minimo una multa) dopo il clamoroso gesto di Balotelli che, dopo aver insultato lo stadio tutto, ha gettato la maglia in terra più o meno come Taribo West una decina di anni fa.

Oltre ai fischi, Mario ha subito anche l’aggressione di un gruppo di sostenitori. E’ difficile che si ricucia il rapporto con i tifosi. “Non lo so ma spero di sì. I tifosi non vogliono male a Mario, perché quando è entrato c’é stato un boato. Dipende molto – ha notato Moratti – da entrambi, tifosi e giocatore”.

Mourinho ha già anticipato di voler mandare subito Mario in campo sul luogo del delitto, sabato contro l’Atalanta. A leggere forum e blog dei tifosi, la maggior parte non vorrebbe più vederlo in nerazzurro e si attende come minimo delle scuse. “Quando due si vogliono bene e litigano mica si deve chiedere scusa”, nota Raiola, sottolineando che il suo assistito “già una volta ha chinato la testa, dimostrando grande senso di attaccamento alla squadra”.

Nel day-after in molti hanno detto la loro su Balotelli. Per il ct Lippi il suo processo di maturazione incompleto; autore di “un gesto vergognoso” lo ha definito il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Secondo una bandiera nerazzurra come Sandro Mazzola “il ragazzo non si rende conto delle opportunità che butta via. La maglia poi oggi magari i tempi sono diversi, io l’ho messa 12 anni, l’ho tolta a 34, non è sacra ma quasi”. Chissà se e con quale stato d’animo Balotelli la indosserà di nuovo.

Intanto, dopo l’emozionante incontro con Borgonovo si é presentato davanti alle telecamere di Sky, per ribadire di sentirsi tranquillo, di “non avere difficoltà a farsi apprezzare” e che “l’80% della mia vita è fuori di casa, sotto i riflettori. Se la gente vedesse il restante 20%, capirebbe che rido anche io, sono un ragazzo solare: ma non si può ridere sempre”. Una cosa, infine, ha ammesso Balotelli, di non avere “neanche il decimo della forza di Borgonovo”.