Tre turni di stop e niente finale Ribery, continua il periodaccio

L’ultimo colpo in ordine di tempo è arrivato dalla commissione disciplinare dell’Uefa, che ha inflitto al giocatore del Bayern Monaco una squalifica di 3 giornate per l’espulsione rimediata nel match di andata delle semifinali di Champions League con il Lione (per un fallo contro l’argentino Lisandro), privandolo così della possibilità di scendere in campo per la finale del 22 maggio a Madrid.

Un verdetto inaspettatamente severo, contro cui il club bavarese ha già preannunciato in un comunicato l’intenzione di fare appello e “perseguire tutte le vie di ricorso giuridico”; ma che dovrebbe di fatto escludere Ribery dal più importante appuntamento della stagione
per la sua squadra.

Uno smacco che non ci voleva, in un periodo in cui l’ex beniamino dei tifosi transalpini sta vivendo il peggior crollo di popolarità della sua carriera, a causa di una vicenda di prostituzione
minorile che potrebbe addirittura farlo finire sotto inchiesta per favoreggiamento

. La sua immagine irreprensibile di giocatore serio e marito fedele, pronto secondo alcuni ad accettare il trasferimento al
Real Madrid per assecondare i desideri della consorte amante dei Paesi caldi, è stata rapidamente
offuscata dalle conturbanti foto della giovanissima escort di origini marocchine Zahia D. – spuntate come funghi su giornali e siti Internet d’Oltralpe – con la quale la procura di Parigi lo accusa di aver avuto ripetuti incontri quando era ancora minorenne.