Festa spagnola a Jerez de la Frontera

JEREZ DE LA FRONTERA – Il week end di Jerez de la Frontera si è chiuso con un sonoro tre a zero per gli iberici, guidati dalla vittoria di Jorge Lorenzo nella Motogp. Non c’è stata storia, dalla 125 alla Motogp, gli altri – come si dice in gergo calcistico – non hanno preso una palla.


La domenica inizia con la vittoria di Nico Terol in 125. Ma la ottavo di litro che una volta era il baluardo italiano, si sa già dai test invernali non essere più terreno di caccia per i piloti tricolori.
Poi è il turno della Moto2, dove le cartucce azzurre sono buone: si spengono i semafori e Simone Corsi dalla terza fila arriva davanti a tutti. Solo 4 curve dopo il secondo giro arriva la bandiera rossa e la gara deve ricominciare. Al secondo via la musica cambia, gli italiani inseguono ma non arrivano. Vince Elias, con Corsi che chiude quinto dopo una gara tutta in rimonta.


La Motogp inizia con l’immagine di Rossi accanto alla sua Yamaha M1. Il rito propiziatorio dura più del solito. Rossi sta certamente parlando con la sua moto per chiederle di fare una buona partenza dalla seconda fila. La richiesta viene esaudita e Rossi è subito alle spalle del battistrada, lo spagnolo Dani Pedrosa. L’altro spagnolo, Lorenzo, invece, fatica. E’ indietro e non sembra poter arrivare a Rossi e a Hayden che sono alla caccia di Pedrosa. Da parte sua il pilota della Honda in testa non abbassa il suo ritmo mai, sa che Rossi può infilarlo ovunque, basta dargli l’occasione, che fortunatamente per lui, non arriva. Stoner fatica più del solito. Jerez è una pista che non piace molto all’australiano, ma quello che più limita il pilota della Ducati, forse, è la consapevolezza di dover portare a casa dei punti, dopo lo zero di Losail. Stoner, in questa gara non arriva a impensierire nemmeno il suo compagno di squadra, l’americano Hayden che chiude poi la gara quarto alle spalle di Rossi.

Dalle retrovie, poco dopo la metà della gara, arriva Lorenzo. Il pilota di Maiorca ha un passo decisamente più veloce di tutti. Inizia a guadagnare anche mezzo secondo al giro quando inquadra davanti a sé Rossi e dopo averlo passato inizia la sua bagarre con Pedrosa. I due non si scambiano complimenti, anzi rischiano di replicare la scena già vista proprio a Jerez tra Rossi e Gibernau nel 2005. Stavolta gli attori sono due spagnoli e, ad avere la meglio è Lorenzo su Pedroda.

“Avrei preferito – afferma Rossi sornione – che quella spallata se la fossero data più forte. A parte gli scherzi, queste sono le gare, ci sta che si arrivi al limite del regolamento quando ci si gioca la vittoria. Sapevo che avrei sofferto qui, 16 punti per me sono come l’oro”.

Alla fine i 25 punti se li porta a casa Lorenzo e in lui esplode una gioia incontenibile. Prima di arrivare al parco chiuso, Lorenzo si tuffa completo di casco in testa nell’invaso artificiale che c’è nel circuito.
“Per me – afferma Lorenzo – questa è stata la più bella gara della carriera. Ho fatto una brutta partenza e per i primi giri non sono riuscito ad essere veloce, per un problema che dobbiamo risolvere. Quando ho raggiunto Valentino l’ho studiato per un po’ e poi l’ho passato”. Riguardo al tuffo nell’acqua, Lorenzo pensava a una cosa del genere già da un po’. “Avevo immaginato un bagno di festeggiamento – afferma lo spagnolo – e solo tre sono i circuiti con dell’acqua in prossimità: Phillip Island, Valencia e Jerez. Qui era più vicina e ne ho approfittato. Non ho pensato, però, al fatto che l’acqua potesse appesantirmi così tanto! per fortuna mi hanno aiutato…”.

Oggi iniziano i test, la Honda ha da provare un nuovo motore, a detta dei tecnici più efficace di quello, già velocissimo, in dotazione ai piloti ufficiali. Per Rossi c’è da sciogliere il nodo dell’assetto della sua M1.