Times Square, caccia all’uomo

L’attenzione degli inquirenti statunitensi, che indagano sul fallito attentato a Times Square, sono concentrate su un filmato che potrebbe aver catturato l’immagine di un sospetto. Il video mostra un uomo bianco di circa quarant’anni che si guarda furtivamente indietro, si muove “in maniera sospetta”, si sfila unamaglietta di colore scuro (lasciandosene una di colore rosso sotto) e la infila in una valigia.

Le immagini sono state registrate a circa mezzo isolato da dove la polizia, sabato sera, ha trovato il Nissan Pathfinder imbottito d’esplosivo. La polizia è in possesso anche di un video registrato da un turista della Pennsylvania che ritiene di aver catturato le immagini del sospetto nella sua macchina fotografica, mentre sabato sera si trovava nella
zona.

Il capo della polizia di New York, Raymond Kelly, ha detto in una conferenza stampa che all’interno dell’auto gli artificieri hanno trovato una cassa metallica con otto borse di una sostanza identificata come un fertilizzante, reperibile in qualsiasi negozio, ma innocuo. Vi erano anche bombole di propano – ma con le valvole serrate – taniche di benzina, e due orologi collegati a mortaretti che avrebbero dovuto fungere da innesco.

Non è chiaro se tutto fosse realmente in grado di funzionare. “In questo caso ci sarebbe stata una grande palla di fuoco e un gran numero di vittime” ha detto Kelly. Nell’auto si cercano eventuali impronte digitali, capelli e materiale organico di eventuali occupanti che possano rivelare nuovi indizi. Una persona si è messa in contatto con la polizia perché ritiene di avere immagini del sospettato, registrato in un video fatto sabato nella zona. Intanto è ancora buio pesto sul movente.

La polizia non dà molto credito alla rivendicazione del gruppo talebano pakistano Tehreeek- e-Taleban, legato ad Al-Qeada che già nel passato
si è attribuito attentati in cui non aveva avuto alcun ruolo. Più interessante, invece, è il video di nove minuti,
postato su internet nelle ultime ore ma che risalirebbe al 9 aprile, in cui rispunta Hakimullah Mehsud.

Il leader talebano era stato dato per morto in un attacco di un drone statunitense il 9 gennaio, ma i guerriglieri
talebani avevano sempre negato la suamorte, rifiutandosi però di fornire prove della sua esistenza in vita per
non metterne a rischio la sicurezza. Nel video il temibile comandante militare talebano non fa alcun riferimento all’attentato nel cuore di Manhattan ma minaccia attacchi contro le città Usa “nei giorni e mesi a
venire”. “È vicino il momento in cui i nostri ‘fedayeen’ (guerriglieri) attaccheranno gli Stati americani nellemaggiori città”, dice Mehsud, fiangheggiato da due uomini armati e mascherati.