Anemone, spunta la ‘lista nera’

PERUGIA – L’elenco conterrebbe decine di nomi ai quali sarebbero associati dei lavori svolti dalle imprese di Anemone stesso, considerato dai magistrati una figura chiave. Gli investigatori stanno verificando 263 conti correnti, intestati anche all’imprenditore Angelo Balducci o persone a loro riconducibili.

I magistrati vogliono chiarire se quei nominativi abbiano avuto un trattamento di favore: nella lista, infatti, figurerebbero tra gli altri Scajola, Lunardi e Incalza. Ci sarebbe anche Pupi Avati, che precisa: “Mai ricevuto regali da Anemone”.

Il regista spiega che Balducci si offrì di procurargli e fargli istallare un montacarichi nella sua casa di Todi, cosa che avvenne nel 2002 o nel 2003 mentre il proprietario di casa era assente. Avati quindi non sa chi effettuò i lavori, ma assicura: “Ho pagato regolarmente a Balducci sia il piccolo saliscendi che l’installazione e sono in grado di esibire la matrice dell’assegno e il documento relativo”.

In procura sono convinti che il vero ammontare del giro di soldi messo in moto da Anemone – secondo l’accusa per compensare i funzionari pubblici che avrebbero favorito le aziende della cricca negli appalti pubblici – sia ancora tutto da quantificare e comunque di molto superiore ai quasi tre milioni scoperti su un conto della Deutsche Banke intestato a Zampolini. Un fiume di denaro che gli investigatori perugini stanno cominciando a rintracciare nei 1.143 rapporti bancari, di cui 263 conti correnti, intrattenuti da Balducci, Anemone, dai loro rispettivi familiari, dagli intermediari e dalle società a loro riferibili.

Nei prossimi giorni gli ulteriori accertamenti svolti dalla Gdf su una serie di operazioni sospette segnalate dalla Banca d’Italia, nonché sui conti correnti intestati a Zampolini ed a Alida Lucci, segretaria di Anemone, dovrebbe cominciare a dare qualche risposta. Nella movimentazione dei conti la procura spera di trovare la prova che il denaro sia servito per compensare i funzionari pubblici. Così come dovrà essere ancora chiarita l’ultima delle sei operazioni immobiliari compiuta da Zampolini e già accertate dalla Gdf, quella che riguarda l’acquisto di un immobile in piazza della Pigna.