Bossi: «Taglio agli stipendi dei magistrati» Anm: «Adeguiamoli a quelli dei politici»

ROMA – Il rilancio di Umberto Bossi arriva la sera: va bene tagliare gli stipendi dei parlamentari ma ‘’se c’è da pagare devono farlo tutti ed è giusto che anche i magistrati diano la loro mano, perchè lo stipendio dei politici è legato a quello dei magistrati’’. Pronta la replica dell’associazione magistrati che polemicamente propone prima di portare gli stipendi dei magistrati a livello dei parlamentari e poi di preoccuparsi di tagliarli.
Il botta e risposta tra il leader della lega e Luca Palamara, presidente dell’Anm, si materializza quando appare oramai scontato il sacrificio imposto alla politica per contribuire alla manovra. E contribuisce ad infiammare il dibattito tra maggioranza e opposizione che, diffidente e in asse con i sindacati, punta il dito contro il governo.

– Dopo due anni di politica economica sbagliata ed ingiusta – dice Pierluigi Bersani, segretario del Pd – adesso ci dirà che facciamo la manovra perchè c’è la Grecia.

Il Pd tuttavia – se il governo farà in modo di favorire la crescita, colpire i privilegi, varare norme contro l’evasione fiscale – è pronto a fare la sua parte in Parlamento. Non così l’Idv, che invita il premier ad ‘’andare a casa’’, perchè ‘’non ha l’autorità morale per governare la crisi, che ha sempre negata, impegnato com’era a risolvere i suoi guai giudiziari e i suoi problemi personali’’.

All’opposizione non bastano neppure gli annunciati tagli agli stipendi di politici e alti manager, come ha proposto il ministro Calderoli: si chiedono ‘’misure strutturali’’ e, dice Dario Franceschini, ‘’non gesti solo simbolici’’.

Sulla manovra, avverte il capogruppo alla Camera del Pd, ‘’vigileremo che a pagare i costi con i cosiddetti sacrifici non siano i redditi medio-bassi, cioè quelli che già soffrono, e che ci siano misure per l’emergenza’’. Come un contributo di solidarietà da chiedere ai redditi più alti.

– Il taglio dei costi della politica va fatto seriamente, perchè le misure annunciate sono una spolveratina demagogica che non risolve il problema – sentenzia il vicepresidente della Camera Rosy Bindi, suscitando l’irata reazione del deputato Pdl Giancarlo Lehner:

– La Bindi rinunci piuttosto alla casa a piazza del Popolo ottenuta con sconto del 40 per cento.
Intanto il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta cerca di offrire garanzie su una manovra che arriverà a toccare, secondo le prime indiscrezioni, i 27,6 miliardi di euro e che Giulio Tremonti definisce ‘’europea’’, cioè in linea con i sacrifici imposti a tutti dall’Ue per uscire dalla crisi.

– Non si metteranno le mani in tasca agli italiani – assicura Brunetta, che promette ‘’lotta all’evasione e tagli agli sprechi’’. Allo studio ‘’lo slittamento di qualche mese delle finestre pensionistiche’’ e la razionalizzazione delle spese, a partire da quelle sulle ‘auto-blu’ prima e sugli ‘edifici-blu’ dopo.

Intanto è ormai passata la proposta di Roberto Calderoli per una riduzione dello stipendio dei politici e degli alti papaveri. Quelli che il ministro leghista definisce ‘’le cicale, anzi le cicalone: i capoccioni, i manager pubblici, i presidenti delle Authority… gente che prende il doppio del presidente del Consiglio’’. Il Pdl rilancia, anche per non lasciare troppo spazio all’alleato leghista.

– Ogni anno un mese di stipendio di parlamentari e ministri – è la proposta del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. ‘’Tre mesi’’, rilancia il ministro per l’Attuazione del Programma Rotondi, mentre il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, oltre alle tre mensilità, chiede di ‘’snellire gli alti apparati: meno spese nei Palazzi, dal Quirinale al Parlamento’’.

Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, aggiunge malizioso che Calderoli ha dimenticato di chiedere tagli ai costi anche per regioni, regioni speciali, province e comunità montane.

– Una manovra di questo genere – ammette comunque il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli – non potrebbe essere presentata se prima non si incidesse su coloro che sono largamente remunerati.