Afghanistan, altri venti morti

Era una scena terribile quella che si presentava ieri ai soccorritori a Kabul, sul luogo dell’attentato kamikaze contro un convoglio di mezzi Usa che ha causato oltre 20 morti, tra cui almeno cinque militari – sette secondo altre fonti – e una cinquantina di feriti. I talebani, che hanno rivendicato l’attacco, sostengono di aver utilizzato
750 chilogrammi di esplosivo.

“C’erano pezzi di cadaveri ovunque”, ha detto l’autista di una ambulanza,
Yusef Tahiri, citato dal New York Times, che ha trasportato in ospedale sei morti e due feriti: “Quando
sono arrivato la gente mi diceva ‘aiutami, aiutami!”. Secondo i testimoni, un kamikaze a bordo di una
Toyota Corolla si è lanciato contro il convoglio dell’Isaf, composto da Suv blindati delle truppe statunitensi,
nell’ora di punta lungo la trafficata arteria Dar-ul- Aman Road.

Poi la forte esplosione: una “palla di
fuoco”, secondo i testimoni, ha avvolto i veicoli del convoglio, un autobus nei pressi e diverse auto. Pezzi
di metallo e di cadaveri sono stati catapultati sulla strada. Nel complesso, sono almeno 11 i veicoli distrutti.


La gran parte delle vittime civili, che in totale sono almeno 12, si trovava a bordo del bus: tra loro donne e bambini inermi. Il conducente è stato visto accasciarsi morto al volante del mezzo. Il bilancio dei militari dell’Isaf uccisi, di nazionalità Usa e canadese secondo alcune fonti, oscilla tra i cinque e i sette. Per il
New York Times, almeno cinque soldati americani sono stati uccisi, mentre altri 5 sono rimasti feriti. Da
Roma, il ministero della Difesa ha confermato che nessun soldato italiano è rimasto coinvolto.

Sul
posto sono arrivati immediatamentei soccorsi, e due elicotteri militari statunitensi per trasportare i feriti.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha condannato l’attentato nella conferenza stampa al rientro dagli Usa. Secondo l’ambasciatore italiano a Kabul, Claudio Glaentzer, intervistato da Sky Tg24, la recrudescenza
degli attacchi dei talebani ha “come cause direttè’ l’offensiva in Helmand e quella che si prepara
contro Kandahar.