Uccise un disabile per gioco, in manette

Secondo l’accusa avrebbe spinto un disabile in carrozzella che è caduto ed è poi morto a causa delle gravi ferite riportate.

Per gli inquirenti avrebbe commesso il gesto in preda ai fumi dell’alcool, con cinismo e per l’insano divertimento di veder cadere il povero disabile da una rampa di carico e scarico merci
che, alla sua estremità, non ha un parapetto di protezione.

La notte del 9 aprile 2009, verso l’1, nella Rivera di Sorso, nel centro residenziale dove è ubicato un night club, Giovanni Andrea Satta, di 60 anni, di Porto Torres, disabile costretto su di una sedia a rotelle, era caduto da una rampa per il carico e scarico delle merci. Satta, in coma, era stato ricoverato in ospedale e, senza più riprendere conoscenza, era morto il successivo 21 giugno.

Dopo i primi accertamenti era stato denunciato per omicidio colposo l’amministratore
del centro commerciale, poiché non aveva osservato le norme in materia di sicurezza e per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche.

Ma l’attività investigativa di carabinieri di Sorso è proseguita in questi mesi con l’interrogatorio anche di decine di testimoni, avventori del locale notturno, che hanno permesso di ricostruire in modo diverso quanto accaduto. Satta, così, secondo l’accusa, sarebbe stato spinto da Lombardo che avrebbe commesso il gesto in preda all’alcool, per l’insano divertimento di veder cadere il disabile.