La manovra di Tremonti verso lo sprint finale

Sprint finale per la manovra 2011-2012 che approderà oggi pomeriggio in consiglio dei ministri. Ieri sono state ore di consultazioni frenetiche per la messa a punto del menù delle misure che confluirà in un decreto legge.

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha illustrato la manovra ieri sera a alla Consulta economica del Pdl e stamattina vedrà, insieme al premier Silvio Berlusconi, gli enti locali e le parti sociali prima del Cdm in programma alle 18.

La bozza prende intanto forma: tra le modifiche dell’ultima ora scompare il condono edilizio che avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato circa 6 miliardi ma resta la regolarizzazione degli oltre due milioni di immobili fantasma. “Non ci sarà nessun condono edilizio”, ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti confermando che l’entità della manovra sarà di 24 miliardi.

“Bisogna mettere a catasto circa due milioni di unitàimmobiliari e questo sarà fatto”, ha aggiunto Bonaiuti che ha anche assicurato che “l’entità delle pensioni non si tocca ma ci potrà essere un aggiustamento sulle finestre”. Sembra esclusa, ma non è ancora certo, l’introduzione del ticket sanitario da 7,5 euro sulle visite specialistiche, ipotesi circolata nei giorni scorsi. Confermata la stretta sulle pensioni di invalidità anche se dovrebbe saltare il tetto di reddito per gli assegni di accompagnamento. Si rafforza il pacchetto anti-evasione con l’introduzione del nuovo redditometro, la stretta sulle compensazioni Iva e i limiti al pagamento in contanti. È previsto anche un giro di vite sui giochi clandestini.

Sul capitolo pensioni la riduzione delle finestre di vecchiaia e anzianità a una unica potrebbe lasciare spazio a una diversa rimodulazione delle uscite. Sul fronte del pubblico impiego sembra confermato il blocco dei contratti per il triennio 2010-2012 (la misura colpirebbe anche il personale non contrattualizzato come magistrati, forze dell’ordine, militari e professori universitari) e quello del turnover.

Più incerta la sforbiciata per gli stipendi dei dirigenti pubblici con un contributo di solidarietà del 10% sulle buste paga superiori agli 80- 100 mila euro. Si va verso una razionalizzazione degli enti di previdenza con la creazione di tre grandi poli. L’Inps, in cui dovrebbe confluire tutta la previdenza del settore privato, potrebbe assorbire l’Ipost (l’ente di assistenza dei lavoratori delle poste) e l’Enasarco (ente pensione di agenti di commercio e promotori finanziari).

Più incerto il futuro dell’Enpals (lavoratori dello spettacolo). Nell’Inail, a cui farebbero capo assicurazioni e infortuni sul lavoro – potrebbero invece confluire l’Ipsema (l’ente di previdenza del settore marittimo) e l’Ispels (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro). Per la previdenza del pubblico impiego resterebbe l’Inpdap.