“Dubbi sulla manovra? Rileggetevi il testo”

“Abbiamo rimesso la barca sulla giusta rotta”. Silvio Berlusconi, il giorno dopo i ‘non basta’ di Emma Marcegaglia, rilancia e manda un messaggio a Confindustria, pur senza citare direttamente la leader di Viale dell’Astronomia: “Suggerisco di leggere con maggiore attenzione i 54 articoli della manovra, a partire dal primo capitolo sulla competitività economica e sostenibilità finanziaria”.

In collegamento telefonico con Maurizio Belpietro, il presidente del Consiglio rivendica di aver dato “una risposta immediata ad una crisi improvvisa”. “Non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani e abbiamo fatto una manovra efficace”, rileva nel ricordare che “abbiamo ridotto la spesa pubblica e non abbiamo affatto aumentato le tasse”.

Dunque, una manovra “inevitabile” che, ad ogni modo, “non ha fatto macelleria sociale” e con la quale “continueremo a restare tra i Paesi virtuosi in Europa, anche perché negli ultimi due anni siamo stati i più
bravi a tenere sotto controllo i conti pubblici”.

Berlusconi più volte, nel collegamento telefonico su Canale5, rimarca che la crisi è “senza precedenti”, che “c’è stato un attacco improvviso all’euro ai primi giorni di maggio, che rischiava di colpire i ricavi delle imprese, le pensioni, i salari, rischiava di farci male”.

“Io – torna a dire – sono stato tra i primi premier ad intuire la gravità della crisi e a reagire”. A chi rimprovera carenze sul piano delle riforme strutturali, il presidente del Consiglio replica sul fronte della lotta all’evasione fiscale e annuncia che “i comuni saranno maggiormente coinvolti”. Poi “ci sono norme che introducono riforme strutturali in chiave di sviluppo”, “i contratti di produttività, cioè gli aumenti di salario collegati all’aumento di efficienza dell’impresa”, e “la fiscalità di vantaggio per le nuove imprese, le zone a zero burocrazia nel sud, il rafforzamento della lotta contro l’evasione e l’abolizione degli enti inutili”.

Niente timori sul clima nel governo che, garantisce, “è coeso”, e conta su un’unità “riconosciuta anche da Fini” mentre la Lega “da alleato forte e leale, sostiene convintamente” la manovra, anche perché “alcuni contenuti corrispondono alla logica federalista”.