Pakistan, strage di matrice talebana

LAHORE – Militanti del movimento terrorista talebano Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp) pesantemente armati e con indosso giubbetti imbottiti di esplosivo hanno seminato il terrore a Lahore, capitale culturale del Pakistan,
attaccando simultaneamente due moschee della città, distanti chilometri fra loro, e causando almeno 80 morti e 110 feriti.

Sfruttando la forte affluenza in occasione della preghiera del venerdì i terroristi sono entrati sparando e lanciando bombe a mano in due luoghi di culto della minoranza musulmana Ahmadi, il primo nel quartiere chic di Model Town e il secondo nell’affollata area di Garhi Shahu, riuscendo perfino
per un certo periodo a tenere in ostaggio quasi 2.000 persone.

Le forze di sicurezza pakistane, come è accaduto in passato più volte, sono state colte di sorpresa, e per questo i talebani hanno potuto seminare
morte e distruzione, almeno fino all’arrivo dei reparti antiterrorismo, che hanno ingaggiato un duro scontro a
fuoco.

Le tv all news locali hanno mandato in onda molteplici scene di terrore, il fumo che si levava dalle moschee, il rumore sordo delle esplosioni, il crepitio delle armi, un talebano che sparava sulla
gente da unminareto e centinaia di fedeli fuggivano terrorizzati in ogni direzione.

Fateh Sharif, un giovane di 19 anni che pregava nella Model Town, ha detto ad una agenzia internazionale che due uomini “armati fino ai denti” sono entrati nella moschea ed hanno cominciato a sparare mentre l’ayatollah pronunciava un sermone. Avevano lunghe barbe, e sulle spalle avevano uno zaino”. I militari di Islamabad hanno avuto bisogno di almeno un’ora per poter riprendere il controllo della moschea di Model Town, ed invece di oltre due per quella di Garhi Shahu, dove fra l’altro tre kamikaze hanno attivato la carica esplosiva che portavano indosso.

“È per questo – ha dichiarato alla stampa Sajjad Bhutta, massimo responsabile amministrativo di Lahore – che solo nella secondamoschea i cadaveri recuperati sono stati oltre 50”.

Tempestivamente, ha riferito l’emittente GEO Tv, l’operazione è stata rivendicata dalla sezione del Punjab del movimento Ttp, in cui sono confluiti elementi radicali anti-sciiti provenienti fra l’altro dal movimento illegale Lashkar-e-Jhangvi. Un analista esperto di gruppi militanti, Rahimullah Yusufzai, ha sottolineato che con questa operazione il Ttp ha voluto ribadire la sua linea ortodossa fondamentalista, “contraria agli sciiti, agli
Ahmadi, e contro le minoranze di ogni genere”. Da tempo organizzazioni come la Commissione per i diritti umani del Pakistan avevano messo in guardia dei rischi corsi daimembri della settamusulmana Ahmadi, fondata nel XIX secolo, che hanno recepito nell’islamismo elementi non ortodossi come la convinzione
che Gesù sia sopravvissuto alla Crocifissione e che sia successivamente morto in Kashmir.

Lahore, capoluogo della provincia del Punjab, con otto milioni di abitanti, è stata ripetutamente oggetto di
attentati da parte di gruppi illegali. Quello odierno è il più cruento, e si calcola che nell’anno appena trascorso in nove operazioni terroristiche siano morte almeno 220 persone ed un migliaio siano rimaste ferite.