Il Giappone sogna le semifinali

La nazionale di calcio giapponese è una delle più forti del continente asiatico. Ha vinto tre delle ultime cinque coppe d’Asia (1992, 2000 e 2004); 2 volte la Coppa Afro-Asiatica per nazioni (1993 e 2007); una volta la Coppa dell’Estremo Oriente (1930) e una la Coppa Asia-Oceania (2001). Tra i tornei non ufficiali, si ricordano 10 affermazioni (di cui una ex-aequo con la Slovacchia, nel 2000) nella Kirin Cup, competizione che si disputa annualmente in Giappone. L’esperienza in Sudafrica sarà la quarta per il paese del sol levante.

In patria le vicende della squadra di calcio sono seguite con molta passione. Dopo essere stato eclissato per anni da sport come il sumo, il wrestling ed il baseball, lo sport della palla a chiazze ha di recente acquistato una certa popolarità, specialmente dopo il lancio della J-League nel 1992. In quel periodo giocò con i Jubilo Iwata, nella lega giapponese, un certo Totò Schillaci, goleador del mondiale Italia ’90.
Il Giappone prende parte per la quarta volta ad una fase finale dei Campionati Mondiali.


Fece il suo esordio nel 1998 partecipando all’edizione giocata in Francia, dove uscì di scena nella fase a gironi, come in Germania 2006. Nel 2002, edizione giocata in casa in condominio con la Corea del Sud, la corsa dei nipponici si era fermata agli ottavi di finale, con eliminazione ad opera della Turchia, vittoriosa per 1-0.


Nelle 10 gare finora disputate i nipponici vantano un bilancio di 2 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte, con differenza reti di 8 fatte e 14 subite.


I ‘samurai azzurri’ non vincono una gara ai Mondiali dal 14 giugno 2002, 2-0 sulla Tunisia. Nelle seguenti 4 partite lo score nipponico è stato di 1 pareggio e 3 sconfitte: serie negativa record che gli asiatici alla rassegna iridata avevano già raggiunto a cavallo tra l’edizione 1998 e del 2002.


Il Giappone si è qualificato per Sudafrica 2010 giungendo secondo nel girone finale 1 asiatico, con 15 punti, preceduto dall’Australia, ma mettendo in fila Bahrein (10, ammesso al barrage con la Nuova Zelanda), Qatar (6) ed Uzbekistan (4). Nella precedente fase a gironi, il Giappone era giunto primo nel proprio gruppo con 13 punti, precedendo Bahrein (11), Oman (8) e Thailandia (1). Nelle 14 gare complessivamente disputate, la selezione nipponica ha messo insieme 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, segnando 23 reti e subendone 9.
L’emergere del Giappone nel ‘football’ è in parte dovuto ai fumetti (sia manga che anime) nei quali negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa il campo verde; e dagli anni ‘80 ne sono comparsi molti.

Probabilmente, il più noto al pubblico mondiale è Holly e Benji, che racconta la storia di un bambino che vuole vincere il Mondiale con la maglia del Giappone. Adesso i ‘samurai azzurri’ hanno migliorato nel gioco e possono permettersi il lusso di sognare alla grande come facevano i personaggi dei manga.

I CONVOCATI


Un ‘italiano’ tra i nipponici

C’è anche il ‘catanese’ Morimoto nella rosa dei 23 del Giappone per il Sudafrica. Il ct della nazionale nipponica, Takeshi Okada ha infatti scelto la rosa definitiva, di cui fa parte l’attaccante della squadra etnea allenata da Mihajlovic. Tra i convocati spicca il nome di un ex volto della nostra serie A, Shunsuke Nakamura, in passato in forza alla Reggina, ma attualmente in patria con i Yokohama Marinos. Questi i 23 convocati:


PORTIERI – Seigo Narazaki (Nagoya Grampus), Eiji Kawashima (Kawasaki Frontale), Yoshikatsu Kawaguchi (Jubilo Iwata).


DIFENSORI – Yuji Nakazawa (Yokohama Marinos), Marcus Tulio Tanaka (Nagoya Grampus), Yuichi Komano (Jubilo Iwata), Daiki Iwamasa (Kashima Antlers), Yasuyuki Konno (FC Tokyo), Yuto Nagatomo (FC Tokyo), Atsuto Uchida (Kashima Antlers).


CENTROCAMPISTI – Shunsuke Nakamura (Yokohama Marinos), Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Kengo Nakamura (Kawasaki Frontale), Junichi Inamoto (Kawasaki Frontale), Yuki Abe (Urawa Red Diamonds), Makoto Hasebe (Wolfsburg/Ger), Keisuke Honda (CSKA Mosca/Rus), Daisuke Matsui (Grenoble/Fra).


ATTACCANTI – Shinji Okazaki (Shimizu S-Pulse), Keiji Tamada (Nagoya Grampus), Yasuhito Okubo (Vissel Kobe), Kisho Yano (Albirex Niigata), Takayuki Morimoto (Catania/Ita).

IL CT


Il sensei del Sol levante

Il commissario tecnico del Giappone è Takaeshi Okada, nato ad Osaka il 25 agosto 1956. Okada da calciatore è stato una colonna del Furukawa – dal 1980 al 1990 – con il quale ha vinto il Campionato dell‘86, 2 Coppe di Lega giapponese nell’82 e ‘84 e la Coppa Campioni asiatica del 1987; in Nazionale ha partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles 1984.


Intrapresa la carriera tecnica, è stato il secondo dell’olandese Ooft, selezionatore della nazionale giapponese dal 1992 al 1996; e poi di Shu, fino a prendere in mano le redini della nazionale come allenatore in prima durante le qualificazioni a Francia ‘98 e disputando il Mondiale transalpino, il primo nella storia della Nazionale nipponica.

Dal 1999 al 2001 allena la formazione di Sapporo, dal 2003 al 2006 guida lo Yokohama (con cui vince due campionati, 2003 e 2004 e, negli stessi due periodi viene eletto tecnico giapponese dell’anno). Nel 2007 torna alla guida della Nazionale giapponese, sostituendo Ivica Osim, colpito da infarto.

LA STELLA


Shunsuke Nakamura, l’ultimo samurai

“-Tu pensi che un uomo possa cambiare il suo destino? -Io penso che un uomo fa ciò che può finché il suo destino non si rivela”. Così come nel film “L’ultimo samurai”, Shunsuke Nakamura può cambiare le sorti della sua Nazionale.


L’ex giocatore della Reggina è uno dei simboli della Nazionale giapponese. Dotato di un mancino preciso con il quale spesso trova la porta, Nakamura predilige giocare sulla fascia destra, dove può permettersi di accentrare la sua posizione per il tiro o per le verticalizzazioni ai compagni. È inoltre dotato di grande tecnica e di una visione totale del campo.


Pur non essendo particolarmente veloce, compensa con la sua propensione offensiva, che gli permette spesso di trovare il gol grazie al suo calcio preciso e al buon tiro dalla distanza; abbina a queste sue qualità un ottimo dribbling; nel novero delle sue abilità rientrano anche i calci piazzati: è infatti un buon rigorista e tiratore di punizioni.


Ha vinto la Coppa d’Asia nel 2000 e nel 2004 con la Nazionale giapponese, ed è stato nominato MVP dell’edizione 2004. Ha inoltre partecipato al Mondiale Under-20 del 1997 e all’Olimpiade di Sydney del 2000 come membro della Nazionale Under-23 giapponese. Con la Nazionale maggiore ha giocato 93 gare, segnando 24 reti. Nakamura nel mondiale venderà cara la pelle, così come fanno i samurai, per far arrivare lontano la sua Nazionale e realizzare il sogno ‘mundial’.

TESTA A TESTA


Italia-Giappone: i precedenti

Italia e Giappone si sono incontrati solo una volta, il 14 agosto del 2004, Estadio Panthessaliko, Volos (Grecia), durante i Giochi olimpici di Atene. Gli azzurri s’imposero per 3-2, grazie ad una doppietta di Gilardino e una rete di De Rossi. I gol degli asiatici erano stati segnati da Abe e Takamatsu.