Israele assalta le navi della pace

Si è concluso in una strage l’assalto dei reparti speciali israeliani alla flotta di navi pacifiste che voleva forzare
il blocco su Gaza: il bilancio è ancora incerto,ma una tv israeliana ha riferito di almeno 10 pacifisti morti e 26 feriti. Feriti anche cinque ‘teste di cuoio’ dello Stato ebraico, raggiunti da colpi d’arma da fuoco e coltellate.

Israele si è difeso sostenendo che i suoi uomini hanno risposto al fuoco dei pacifisti e che sulle navi sono state trovate armi. Ma ora rischia di pagare un prezzo diplomatico altissimo: la Turchia, a cui apparteneva l’Ong organizzatrice della spedizione, ha convocato urgentemente l’ambasciatore israeliano, ha annullato tre esercitazioni militari congiunte e ha avvertito che ci saranno “conseguenze irreparabili”.

Per oggi è stata convocata una riunione d’emergenza della Lega Araba. Il presidente palestinese, Abu Mazen, che ha decretato tre giorni di lutto nei territori palestinesi, ha parlato di “massacro”. Hamas ha invocato un’Intifada contro tutte le ambasciate israeliane nel mondo.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki- Moon si è detto sconvolto e il Libano, che questo mese presiede il Consiglio di Sicurezza, ha chiesto una riunione d’emergenza. Il Vaticano ha espresso “grande preoccupazione e dolore”. La Lega Araba ha convocato una riunione d’urgenza per oggi e il suo segretario, Amr Mussa, ha definito l’assalto un “crimine” che mette a rischio il negoziato di pace. Ma è tutto il mondo diplomatico in fibrillazione.

Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini ha deplorato “in modo assoluto l’uccisione di civili”, ha sollecitato l’apertura di un’indagine e ha chiesto spiegazioni all’ambasciatore israeliano. L’Ue ha sollecitato “un’inchiesta completa” e protestano un po’ tutti i governi europei: Grecia, Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Austria, Francia, Egitto hanno convocato l’ambasciatore israeliano.

Il governo francese si è detto profondamente sconvolto: Nicolas Sarkozy ha parlato di “uso sproporzionato della forza e il responsabile di Quai d’Orsay, Bernard Kouchner, ha aggiunto che “nulla può giustificare una tale violenza”. La Gran Bretagna ha invitato alla calma, la Germania ha chiesto un’inchiesta “trasparente”. Per ora la Casa Bianca non si sbilancia: ha espresso “profondo
rammarico” per la perdita di vite umane, ma ha detto che l’amministrazione Usa sta esaminando le “circostanze dell’accaduto”. I media turchi hanno mostrato le immagini dell’assalto alla MaviMarmarà,
l’imbarcazione su ci sono state le vittime. I pacifisti, in tutto 750 di 40 nazionalità a bordo di quattro navi, sostengono che l’assalto è scattato nonostante fosse stata esposta una bandiera bianca. L’operazione
è avvenuta a 40 miglia dalla Striscia di Gaza, in acque internazionali. I pacifisti sono stati trasferiti in un centro di detenzione nel porto di Ashdod, da dove verranno espulsi o arrestati se rifiutano l’espulsione.
Tra i pacifisti anche due deputate tedesche della Linke. Le autorità israeliane avevano proposto di consegnare
la mercanzia in uno dei porti israeliani, con l’assicurazione che sarebbe stata trasferita a Gaza. Ma gli attivisti hanno rifiutato perché l’obiettivo della missione era quello di rompere il blocco militare sulla popolazione palestinese.