Tra Australia e Giappone è ‘guerra delle balene’

Lunedì – come riferito dalla Agenzia nipponica della pesca – ha presentato una denuncia
formale alla Corte Internazionale di Giustizia per proibire a Tokyo la caccia ‘scientifica’ delle balene nei mari antartici.

Il segretario del governo giapponese, Hirofumi Hirano, ha ribadito la ferma posizione di Tokyo
in merito alla questione, definendo l’azione legale australiana “estremamente spiacevole”. Il governo nipponico “risponderà in maniera adeguata in base alle sue posizioni tradizionali” ha spiegato Hirano in conferenza stampa, riferendosi alle leggi internazionali che regolano le attività di Tokyo nei mari
antartici.

La pesca commerciale delle balene, messa al bando dalla Commissione internazionale
sulle balene nel 1986, è stata perpetuata dal Giappone con l’espediente della cosiddetta
‘caccia a fini scientifici’, fortemente criticata dall’Australia e da altre nazioni, che permette al Sol Levante di pescare un migliaio di cetacei all’anno.

Negli ultimi anni, tuttavia, le iniziative delle associazioni
ambientaliste – tra tutte il gruppo radicale Sea Shepherd – hanno ostruito pesantemente le attività delle spedizioni nipponiche: secondo gli ultimi dati dell’agenzia della Pesca di Tokyo, le baleniere giapponesi
hanno pescato un totale di 507 balene tra dicembre e marzo, circa la metà dell’obiettivo dichiarato di 985 esemplari.