Blitz flotta, l’Italia dice ‘no’ all’inchiesta internazionale

ROMA – L’Onu chiede una ‘’missione di inchiesta internazionale’’ per fare luce sul blitz delle forze israeliane contro la flottiglia di attivisti diretta a Gaza, ma l’Italia si sfila, e assieme a Stati Uniti e Olanda vota contro la risoluzione.

Che viene comunque approvata. Dopo il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che sollecitava un’indagine ‘’rapida, imparziale, credibile e trasparente’’ (ma non internazionale), ieri è stato il Consiglio dei diritti dell’uomo dell’Onu – con sede a Ginevra – a fare un passo avanti, chiedendo di ‘’inviare una missione internazionale per indagare su violazioni delle leggi internazionali’’: sono i sì a prevalere (32) nella sessione straordinaria dell’organismo convocata su iniziativa del rappresentante palestinese e di quelli del Sudan, del Pakistan a nome della Lega Araba e dell’Oci, l’Organizzazione della conferenza islamica. Ma l’Europa si spacca, e i no ‘pesano’: accanto al disco rosso di Stati Uniti e Olanda, arriva anche quello dell’Italia.

Immediate le critiche da Israele. Il portavoce del ministero degli Esteri Igal Palmor parla del Consiglio Onu come di un organo che ‘’ha perduto da tempo la propria autorità morale’’, per di più ‘’in mano a Paesi antidemocratici’’. E loda ‘’la voce morale e coraggiosa di quei Paesi, fra cui l’Italia, che hanno resistito alla offensiva cieca ed automatica nei confronti di Israele’’.

Ma il ‘no’ opposto dall’Italia scatena la polemica politica. Con la Farnesina costretta ad intervenire per spiegarne le ragioni. Israele è ‘’uno Stato democratico e perfettamente in grado di condurre un’inchiesta credibile e indipendente, il che non significa necessariamente internazionale’’, puntualizza infatti il portavoce del ministero, Maurizio Massari, sottolineando che Franco Frattini è stato uno dei primi a chiedere che vi fosse un’inchiesta credibile e democratica per accertare i fatti e a condividere il testo approvato ieri dal Consiglio di Sicurezza.

D’altra parte, secondo la ricostruzione italiana di quanto avvenuto a Ginevra, a rompere la trama di una possibile posizione comune dell’Europa, magari centrata sull’astensione, è stata la Slovenia. ‘’L’Italia – racconta Massari – era incline verso un voto negativo perche’ il testo, a differenza di quello approvato ieri dal Consiglio di Sicurezza, conteneva toni fortemente polemici, poco costruttivi, che in questa fase delicata non erano in grado di creare le premesse per una diminuzione delle tensioni che l’Italia, assieme agli Stati Uniti di Barack Obama, invoca per mantenere in vita il negoziato israelo – palestinese, cheè la nostra priorità’’. Nonostante questo, racconta ancora, ‘’abbiamo offerto la nostra più ampia disponibilità per cercare una posizione comune europea d’intesa con i nostri partner che avrebbe potuto coagulare il consenso intorno all’astensione’’.

Una soluzione che avrebbe consentito una posizione comune dell’Europa, ma che ha incontrato l’opposizione della Slovenia. Lubiana aveva deciso di votare sì al testo presentato dai palestinesi e ha voluto mantenere la propria posizione, impedendo una soluzione unitaria. ‘’L’inchiesta per accertare i fatti, democratica ed indipendente – è la posizione italiana ribadita dalla Farnesina – è comunque necessaria per ristabilire la fiducia nella regione e sul piano internazionale’’.

L’opposizione però insorge. Leoluca Orlando, per l’Italia dei Valori, parla di ‘’clamoroso autogol’’ e chiede al ministro degli Esteri di riferire in Parlamento. Stessa richiesta arriva dal Pd per bocca di Lapo Pistelli, responsabile relazioni internazionali del partito.

Duro anche Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se:

– ‘’Il voto dell’Italia è vergognoso e inaccettabile. Rende l’Italia corresponsabile della strage. Perché – spiega – è complice, e dunque colpevole, di chi non vuole fare piena luce sull’accaduto. Ora il ministro degli Esteri Frattini, che ha voluto quel voto contrario, si dimetta’’.

Luigi de Magistris, eurodeputato IdV: “Il ministro Frattini deve spiegare il motivo di una scelta ingiusta e vigliacca che lascia attoniti. L’istituzione di una commissione d’inchiesta internazionale era l’unico modo credibile per ristabilire la verità sulle dinamiche dell’aggressione alla flottiglia’’.