Da Santoro a Saviano, rebus e polemiche sui palinsesti

ROMA – Il futuro in Rai di Michele Santoro, la questione del reintegro forzoso di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre e la conseguente aperta vicenda dell’attuale direttore Antonio Di Bella, le furiose polemiche sulla ventilata ipotesi di ridurre a due puntate i quattro speciali serali di Raitre di Fabio Fazio con Roberto Saviano, persino eventuali tagli alle quattro seconde serate di Porta a porta.

E poi il talk della Dandini pure in aria di ridimensionamento. Si apre oggi, e sotto un fuoco di fila di polemiche, una settimana cruciale per la Rai con il consiglio d’amministrazione martedì con all’ordine del giorno la discussione sui palinsesti autunnali e invernali presentati dal direttore generale Mauro Masi e dal vicedirettore generale per il palinsesto Antonio Marano.

Non solo, oggi una conferenza stampa di Michele Santoro e del direttore di Raidue Massimo Liofredi dovrebbe chiarire la vicenda della ‘separazione consensuale’ del giornalista di Annozero dalla Rai, al centro di dibattito interno all’azienda e politico. E sempre oggi i vertici Rai incontreranno i sindacati del personale non giornalistico sul piano industriale 2010-2012 approvato all’unanimità dal CdA del 20 maggio e che ha l’obiettivo del pareggio di bilancio. Un confronto non facile visto che evidentemente si parlerà di tagli. Tagli che proprio ieri il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli ha auspicato per gli stipendi Rai.


– Stiamo varando i palinsesti più innovativi degli ultimi vent’anni. Ci deve essere uno sforzo generale – ha detto ieri al Corriere della Sera il dg Masi immaginando un profondo rivolgimento in cui non ci sarebbe spazio neanche per i programmi di Monica Setta e Gianluigi Paragone e il talk show della Dandini dovrebbe far spazio alle seconde serata di Italia 150 che la nuova struttura di Giovanni Minoli deve produrre. Uno spazio che il direttore Di Bella non sarebbe disposto a cedere, pena le dimissioni. Secondo indiscrezioni, una exit strategy per un’uscita di scena di Di Bella che favorisca il reintegro deciso dalla magistratura di Paolo Ruffini al suo posto (cui la Rai ha fatto però ricorso il 1 giugno).

Venerdì le dichiarazioni di FareFuturo in cui si esprimeva un parere contrario all’eventuale taglio del programma di Roberto Saviano su Raitre (‘’Speriamo che non sia vero. Perchè non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Lo Stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine’’).

Ieri è un intellettuale come Marcello Veneziani dalle colonne del Giornale a fare ‘’Appello alla destra: non spegnete Rai3 e non regalate martiri alla sinistra. Se rispettate la libertà ma soprattutto la vostra intelligenza, non tagliate dalla Rai Saviano, Fazio, la Dandini, Bertolino e chi volete voi. Non commettete questa ennesima sciocchezza. Non regalate alibi a nessuno nè martiri alla causa o simboli a chi detestate… Masi intervenga solo se i programmi costano troppo e rendono poco, soprattutto in ascolti; o se qualcuno compie scorrettezze penalmente rilevanti. E basta’’.