Schifani: “L’istituzione delle Regioni ha aumentato la democrazia in Italia”

“Le celebrazioni sono occasioni per voltarsi indietro e guardare ciò che è stato fatto, per meglio
capire quello che, davanti a noi, resta ancora da fare. Ad osservare il percorso compiuto dalle Regioni e dal
regionalismo italiano in questi quaranta anni, la sensazione d’insieme è quella di una storia dinamica e feconda, densa di eventi, di rinnovamenti, di maturazioni”. A parlare è il presidente del Senato, Renato Schifani, in occasione del 40ennale della nascita delle Regioni a statuto ordinario.

Schifani in aula
ha ripercorso la “storia delle Regioni” e ricordato come “la riforma costituzionale fu per molti versi necessaria,
per altri troppo audace e certamente incompleta.

Ha tuttavia – ha aggiunto – accelerato il processo di
modernizzazione di questo Paese, che passa sì per la realizzazione di un’equa e convinta riforma del federalismo fiscale, ma anche per un riassetto conseguente delle Istituzioni”.

“L’istituzione delle Regioni
a statuto ordinario non è stato solo un atto dovuto. E’ stata una provvida iniziativa che ha aumentato il
tasso di democrazia nel nostro Paese, avvicinando l’esercizio di importanti funzioni di governo del territorio
e di servizi alla persona al livello della comunità di riferimento”, ha aggiunto la seconda carica dello Stato.

Alla cerimonia a cui ha partecipato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Schifani ha aggiunto: “Oggi, per la stagione di riforme che è fondamentale completare, si dovrà far prevalere questa medesima ispirazione, volta ad aumentare il valore del voto, il ruolo dell’autonomia, il senso di responsabilità,
rifuggendo – di converso – da ogni tentazione di delega in bianco, di scorciatoie, di meccanismi autoreferenziali. La rappresentanza deve essere affidata al popolo sovrano e, una volta affidata, deve essere tenuta in massimo conto”.

Per il nuovo Senato, ha proseguito Schifani, “non pavento alcuna deminutio capitis”. “Stimo troppo la maturità delle forze politiche per non confidare che una migliore governabilità non
sarà perseguita per via di una più ridotta rappresentatività – ha continuato Schifani -. Non c’è contraddizione
tra il diritto-dovere del Governo di svolgere fino in fondo il suo mandato, e l’esigenza di coniugare questa
azione con l’articolazione del Paese, mettendo in condizioni il territorio di partecipare alle scelte nel modo più adeguato e nelle sedi più autorevoli. Non è nulla di nuovo, non è nulla di sorprendente: è la direzione verso cui si sono mossi i tre progetti di riforma costituzionale, definiti nel corso delle ultime tre legislature, da diverse maggioranze. E’ semmai sorprendente – ha precisato il presidente del Senato – che questo comune denominatore di consenso politico non si sia ancora potuto cogliere e valorizzare”.