Sacconi: «Panda ci sarà» Bonanni: «No alla Newco»

ROMA – In attesa della ripresa, le parti continuano a sondare terreno e schemi, non senza un giro di contatti e mediazioni tra azienda, governo, organizzazioni sindacali e imprenditoriali. A partire dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che – pur non volendo vestire ufficialmente il ruolo di mediatore, convinto che debbano essere le parti sociali a negoziare – ormai da giorni svolge un’intensa attività di tessitura.

E, soprattutto dopo i risultati del referendum sull’accordo senza la Fiom – che è passato (62,2% i sì) ma non con un plebiscito come si auspicava – in queste ultime 48 ore il ministro ha più volte parlato al telefono con l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, dall’altra sera negli Usa. Così come il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ieri ha avuto un colloquio telefonico con il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per uno scambio di valutazioni sul ‘dossier’ Pomigliano, con la possibilità di vedersi la prossima settimana al rientro della stessa Marcegaglia da Toronto, dove sarà impegnata per il cosiddetto B20. Ed è lo stesso Sacconi che continua a dirsi ottimista sull’esito della consultazione e sulle soluzioni che seguiranno. Spazzando quindi via anche le voci sulla possibile uscita di scena della nuova Panda, con il trasferimento dallo stabilimento polacco di Tychy a Pomigliano.
– Non vedo la ragione perchè ciò non avvenga – risponde il ministro -. C’è la conferma del percorso ipotizzato.


Sacconi ammette di parlare da ‘’persona informata dei fatti’’.
– E’ andata bene… e a qualcuno secca – afferma e aggiunge convinto che ‘’ora si può procedere lungo la via che conduce all’investimento’’ per la Panda, appunto, da 700 milioni.
Anche il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, difende il risultato del voto alle urne di Pomigliano e ora chiede solo di andare avanti, come previsto nell’accordo sottoscritto il 15 giugno scorso da Fim-Cisl. Uilm, Fismic e Ugl. Senza che cambi il piano stesso. Non esiste alcuna ipotesi che faccia pensare alla costituzione di una Newco da parte della Fiat, è solo ‘’un tentativo per svilire un successo’’, sostiene il leader Cisl.
In ballo resta il rapporto con la Fiom e la Cgil.
– Sta alle parti individuare i modi di un auspicabile allargamento del consenso cui si potrebbe lavorare – dice Sacconi, a patto però che ciò sia ‘’coerente con gli impegni presi nell’accordo’’.
Quanto alla possibilità di riaprire la trattativa, per Bonanni potrà accadere ‘’solo se la Fiom cambierà opinione’’.