La Germania travolge i canguri

DURBAN – Tutto facile per la Germania che, in un tempo (il primo), archivia il match d’esordio mondiale contro l’Australia. Dopo una vittoria così netta, però, la domanda è d’obbligo: troppo in palla i tedeschi, oppure al di sotto delle attese la Nazionale dei ‘canguri’ che è stata letteralmente travolta nella sfida del Durban Stadium da un’avversaria apparsa assolutamente fuori dalla sua portata? La Germania, conti alla mano ed alla luce di quanto visto in questo primissimo scorcio di Mondiale (mancano all’appello altre corazzate come Brasile, Spagna ed i campioni del mondo dell’Italia), è apparsa finora la più convincente fra le grandi scese in campo. Esperienza, classe, potenza, caparbietà, freschezza e dinamismo, sono gli ingredienti che rendono i bianchi dei cliente da evitare accuratamente.


Pur priva del proprio capitano Michael Ballack, infortunato, alla Germania sono bastati solo 8’ per portarsi in vantaggio, anche se erano stati i ‘canguri’ a sfiorare la rete al 4’, sugli sviluppi del primo angolo. Ma, prima Neill si fa ribattere il colpo di testa a pochi passi dalla porta, poi Garcia scarica sul muro tedesco, infine l’azione sfuma. Gli uomini di Loew rispondono con il duo Klose-Ozil, ma il portiere australiano fa buona guardia. L’uno-due firmato Podolski-Klose stordisce gli avversari che sembrano come ipnotizzati di fronte a tanta efficace praticità. Mueller sulla destra fa sfracelli ed al 23’ mette al centro un pallone che attraversa tutta l’area australiana senza che nessuno riesca ad indirizzarlo in rete. Podolski è in ritardo di un soffio. Bellissima azione tedesca al 24’, con suggerimento dalla sinistra di Podolski e conclusione finale di Klose da ottima posizione (una specie di rigore in movimento) che manda il pallone incredibilmente fuori. Al 31’ Neill evita il sicuro 3-0, dopo che Klose aveva scavalcato il portiere con un pallonetto.


Nel finale di tempo, Ozil, dopo una splendida verticalizzazione di Podolski, evita anche il portiere, ma non raggiunge la sfera prima che finisca oltre la linea del fondo. Ad inizio ripresa Verbeek inserisce Holman, al posto di Grella (un centrocampista), e l’attaccante dell’Az Akmaar si fa subito notare con una conclusione che fa rabbrividire Neuer, prima di sfiorare il palo alla sua sinistra. Dura poco l’illusione degli australiani per un possibile ribaltone. Il confronto, infatti, si chiude definitivamente all’11’, con l’espulsione di Cahill, autore di un’entrata durissima su Schweinsteiger. Il messicano Rodriguez non ha dubbi e manda negli spogliatoi il centrocampista. Con un uomo in meno la strada verso una eventuale rimonta dei ‘canguri’ si complica irrimediabilmente. Il finale è ancora dei tedeschi che provano ad arrotondare il punteggio e ci riescono con Mueller, protagonista di una prova magistrale, ed il nuovo entrato Cacau. Una lezione severa per l’Australia, un’iniezione di fiducia per la Germania che, dopo questa quaterna, ha dalla sua anche un’invidiabile differenza-reti. Il che, in un Mondiale, non guasta.