Condannato l’hacker che “sabotò” Obama

Proprio nel giorno in cui Barack Obama e Dmitri Medvedev hanno parlato di Twitter come possibile
sostituto dell’ormai antiquato ‘telefono rosso’, la linea diretta che collegava la Casa Bianca con il Cremlino durante la Guerra fredda, l’hacker francese accusato di aver piratato l’account del presidente americano
è stato condannato a cinque mesi con la condizionale.

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Clermont- Ferrand, nel sud della Francia. Nel 2009, François Cousteix, 24 anni, era riuscito a piratare l’account Twitter di Obama e anche quello della pop star americana Britney Spears, dopo aver scoperto le loro password. Folta chioma, viso pallido, corpo esile e longilineo, il ragazzo che ha fatto tremare il web ha ancora l’aspetto di un adolescente.

“Sono sollevato”, ha detto commentando la sentenza. Il ragazzo, meglio conosciuto con il nome di “Hacker- Croll”, rischiava fino a due anni. La procura aveva chiesto, invece, due mesi. “Non l’ho fatto per nuocere, ma solo a scopo preventivo, per sensibilizzare gli internauti sulla scelta delle loro password”, è tornato a dire François. Una tesi sostenuta anche dal suo avvocato: “La sua iniziativa era a fin di bene. Grazie a lui, forse oggi le persone che utilizzano Twitter si proteggeranno meglio”.

Un’altra coincidenza di calendario vuole che proprio in queste ore negli Usa la Federal Trade Commission (Ftc) ha annunciato la decisione di Twitter di attuare un nuovo “programma di sicurezza informatica”. Sul suo sito internet, la commissione precisa anche che il celebre sito dimicro blogging ha riconosciuto disattenzioni da parte dell’apparato di sicurezza del sito, che hanno consentito ai criminali informatici di violare diversi account.

A tradire ‘Hacker croll’, il cui pseudonimo tra origine dal programmatore del videogioco Pac Man, con cui Francois giocava da piccolo, sono state l’imprudenza e forse un pizzico di vanità. Il ragazzo, che dice di passare più di dieci ore al giorno davanti allo schermo, aveva infatti creato un proprio blog in cui raccontava delle sue ‘prodezze’ e rilasciato un’intervista al sito internet Zataz.com nella quale spiegava lungamente il metodo usato per le sue scorribande su Twitter.