Scandalo abusi, si dimette la Commissione d’inchiesta in Belgio. Vescovi: grave danno

BRUXELLES – Il presidente e tutti i membri della Commissione d’inchiesta Adriaenssens sugli abusi sessuali compiuti da religiosi hanno deciso di dimettersi in quanto è venuta meno in primis la relazione di “indispensabile fiducia” con la giustizia belga. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dalla stessa Commissione.

Un’altra delle ragioni che hanno portato alla scelta delle dimissioni in toto di tutto l’organismo messo in piedi dalla Chiesa belga ma diretto da un laico, il pedopsichiatra Peter Adriaenssens, è “l’impossibilità materiale di lavorare” in cui si trova ora la Commissione dopo che “tutti i dossier e i documenti di lavoro sono stati sequestrati giovedì 24 giugno”, presso la sede dell’arcivescovado di Malines-Bruxelles.

I membri dimissionari affermano di “avere sempre cercato di presevare tutti i diritti delle vittime – si legge ancora nella nota -, in particolare attraverso la convenzione con la giustizia” belga. Se così non fosse stato, sottolineano ancora i membri della Adriaenssens, “475 cittadini non avrebbero mai affidato i loro dati se non avessero avuto fiducia in questa Commissione”.

Peter Adriaenssens è stato interrogato oggi pomeriggio dalla polizia federale di Bruxelles. Anche se il tribunale della capitale, che aveva anche ordinato il sequestro dei dossier, non ha voluto precisare le ragioni dell’interrogatorio, probabilmente lo ha ascoltato come testimone visto il ruolo fondamentale di Adriaenssens in seno alla Commissione.

Ora il ministro uscente della giustizia belga Stefaan De Clerck intende creare un “gruppo di lavoro” per affrontare le questioni sollevate dalle dimissioni della Commissione Adriaenssens sugli abusi sessuali compiuti da parte del clero belga. “Voglio ridurre quanto possibile le conseguenze negative dellle dimissioni della Commissione”, ha dichiarato De Clerck sulla stampa belga. Il gruppo di lavoro, che sarà composto da procuratori generali, dovrà in particolare trattare le questioni del posto da assegnare alle vittime e la confindenzialità delle informazioni da queste trasmesse, ha spiegato il ministro.

Eric de Beukelaer, portavoce della Conferenza episcopale belga, è convinto che sarebbe ‘’un grande danno per le vittime’’ se la Commissione “abusi sessuali” non continuasse il suo lavoro di inchiesta, perchè – sottolinea in un’intervista rilasciata oggi al Sir, l’agenzia stampa della Cei – “sta facendo un lavoro notevole e lo sta facendo soprattutto a fianco delle vittime’’. Commentando la decisione presa dalla Commissione Adriaenssens, De Beukelaer ha detto: “Capiamo i membri, era molto difficile continuare in quelle condizioni”.
Intanto, all’indomani delle parole del Papa, interviene il Sir, l’agenzia della conferenza episcopale italiana che bolla le perquisizioni nelle sedi dei vertici episcopali in Belgio come ‘’persecuzione contro la Chiesa’’ realizzata da quelle forze che ‘’sempre la combattono con pervicacia’’.

‘’La vicenda è gravissima – si legge nella nota del Sir diffusa questa mattina – e ha dell’incredibile: immediata è stata la protesta diplomatica della Santa Sede, cui è seguito un fermo messaggio del Papa al presidente della Conferenza episcopale belga, mons. André-Joseph Léonard’’.

‘’E’ lecito dubitare dell’efficacia nel merito, cioè a tutela degli abusati – si legge più avanti – delle iniziative così clamorose messe in atto contro i vertici della Chiesa in Belgio, che invece hanno un’indubbia portata propagandistica. L’occasione dell’emergere di abusi, infatti, è troppo ghiotta perché non sia colta da quelle forze che da sempre combattono la Chiesa, con una pervicacia che appunto viene da prima dell’affermazione del comunismo reale, e dalle sue iniziative di persecuzione delle Chiese cristiane’’.
‘’Il passaggio è delicato -prosegue la nota del Sir- la Chiesa non vuole né richiede privilegi, ha imboccato con grande chiarezza la linea della purificazione ma, nello stesso tempo, non si possono tollerare strumentalizzazioni né scorciatoie ideologiche o propagandistiche, come pure generalizzazioni arbitrarie’’.