Robben trascina l’Olanda ai quarti

DURBAN – Un Robben in formato Champions League stende la Slovacchia e trascina l’Olanda ai quarti di finale. Davanti all’imprevedibilità del mancino del Bayern Monaco, praticamente all’esordio al Mondiale dopo i 15’ giocati con il Camerun, la quadrata organizzazione della Slovacchia ha ceduto ben più di quanto non dica il risicato punteggio finale di 2-1 per gli ‘Orange’.


Robben, che nonostante l’infortuno alla vigilia del Mondiale sembra non aver smarrito la forma eccezionale che gli ha consentito di condurre il Bayern ad una insperata finale di Champions, dopo la prestazione di oggi rischia di diventare un fattore per un torneo povero di grandi stelle. La Slovacchia, all’esordio in una Coppa del Mondo, esce comunque a testa alta, ma accentuando i rimpianti degli azzurri fatti fuori da una squadra tutt’altro che trascendentale.


Tulipani in campo col 4-5-1 con Kuyt e Robben sulle fasce a supporto dell’unica punta Van Persie. Slovacchi privi dello squalificato Strba sostituito da Zabavnik. L’inizio è equilibrato, anche se l’Olanda dà sempre la sensazione di poter far male quando attacca e Sneijder al 10’ sbaglia una comoda palla gol tirando debole sul portiere. E’il preludio della rete, che arriva al 18’sull’sse Sneijder-Robben. L’nterista lancia sulla destra il mancino che controlla, si accentra, si porta la palla sul sinistro e fredda il portiere slovacco con un rasoterra angolato dai 16 metri. Il disegno di Weiss, pressing e contropiede affidato a Hamsik, salta, ma la Slovacchia non si rende pericolosa davanti, dove il giustiziere degli azzurri, Vittek, sembra esser tornato con i piedi per terra.


Secondo tempo ricco di occasioni da una parte e dall’altra: la Slovacchia si allunga alla ricerca del pareggio, l’Olanda riparte in contropiede. Al 50’ è ancora Robben a squarciare la difesa slovacca, ma stavolta il suo fendente è sfiorato dal portiere quel tanto che basta per deviare in angolo. Sull’azione successiva i tulipani sono pericolosi ancora con Robben che, stavolta da sinistra, penetra e scarica per Mathijsen, la cui deviazione impatta sulla faccia del portiere in uscita.


Quando sembra che l’Olanda debba chiudere la partita da un momento all’altro, viene fuori l’orgoglio degli slovacchi: prima é Stoch dalla distanza a impegnare Stekelenburg con un tiro potente ma centrale; poi è Vittek, al 67’, a fallire un rigore in movimento tirando addosso al portiere. E’ l’occasione più ghiotta per impattare. Ne avrà un’altra la Slovacchia, sempre con Vittek, che al 73’ spara alto di sinistro da favorevole posizione, prima che l’Olanda punisca gli sprechi degli uomini di Weiss con l’interista Sneijder che all’83’ chiude i conti su assiste al bacio di Kuyt. Vittek, atterrato dal portiere, si guadagna a tempo scaduto un rigore che trasforma – salendo così in testa alla classifica cannonieri con 4 gol, alla pari con Higuain – e che rende l’uscita della Slovacchia un po’ meno amara.