Scandalo in Belgio, le vittime chiedono inchiesta parlamentare

BRUXELLES – Alcune vittime degli abusi sessuali commessi da religiosi hanno chiesto ieri, durante una manifestazione sul sagrato della cattedrale di Bruxelles, l’apertura di un’inchiesta parlamentare per far luce sui fatti. Questa, secondo il sacerdote in pensione Rik Devillé che ha guidato la protesta, è il “solo modo” per le vittime di avere la parola ed essere riconosciute, data la “soppressione” della Commissione della chiesa che si occupava degli abusi. Secondo i manifestanti, la Chiesa “non è capace di trasparenza” e quindi un’inchiesta parlamentare sembra essere “la sola alternativa possibile”. Devillé ha affermato che la sua associazione ha raccolto in 18 anni di lavoro oltre 300 dossier su casi di abusi sessuali compiuti da religiosi che però non ha dato seguito a queste denunce.

Una delle vittime presenti, che ha raccontato di essere stata abusata appena 13enne, ha fatto presente che la Commissione Adriaenssens istituita dalla chiesa belga per occuparsi dei casi di abusi e dimissionaria in seguito alle perquisizioni e ai sequestri della magistratura belga, era comunque “il solo organo in seno alla chiesa” in cui le vittime avevano ancora fiducia.

Preoccupato anche un’altra vittima, un sociologo di 63 anni che ha deciso di uscire dall’anonimato e di lanciare un appello. Jan Hertogen (aveva denunciato le violenze subite, quando ragazzino aveva partecipato a movimenti della gioventù cattolica, alla Commissione Adriaenssens) è ora preoccupato di cosa accadrà alle informazioni confidenziali contenute nel suo dossier ora in mano agli inquirenti e ha quindi preferito rivolgersi al tribunale di Bruxelles come “parte lesa”, in modo da essere tenuto informato. “Faccio appello a tutte le vittime affinché facciano lo stesso”, ha dichiarato. “E’ il solo diritto di cui ancora disponiamo, questo obbliga la giustizia a tenere conto di noi, le vittime”, ha sottolineato Hertog.

Gli abusi di cui è stato vittima Hertog sono infatti ormai prescritti, e quest’ultimo desiderava che la giustizia non ne fosse informata. Intanto, ieri mattina fra i 38 arcivescovi che hanno ricevuto dalle mani del Papa il pallio, simbolo dell’unità con la sede apostolica, c’è anche il primate del Belgio e arcivescovo di Bruxelles, mons. André-Joseph Leonard. Mons. Leonard è a Roma per la messa in San Pietro e probabilmente riferirà in Vaticano sulla situazione critica della Chiesa in Belgio e sui suoi possibili sviluppi anche a livello giudiziario.