D’Alema eletto presidente della Fondazione dei progressisti Ue

BRUXELLES – Il presidente del Copasir Massimo D’Alema è stato eletto all’unanimitè alla presidenza della Fondazione di studi progressisti europei (Feps) nel corso dell’assemblea generale della stessa Fondazione in corso a Bruxelles.

– C’è stata una preparazione per arrivare a questa nomina – ha commentato D’Alema, neoeletto presidente della Feps – è sicuramente un fatto positivo. Penso che sia importante e utile che il Pd rafforzi il suo impegno per contribuire al rinnovamento del centrosinistra in Europa, e se si vuole impegnare per questo in Europa ci si deve andare, non si può stare a casa.

D’Alema ha tenuto a precisare che la sua presenza nella Feps è in quanto «presidente della fondazione Italianieuropei», in quanto la stessa Feps è un «network di fondazioni culturali progressiste europee», molto rappresentativa di tutti diversi orientamenti e tendenze che ci sono nel panorama progressista europeo.

– Non è una struttura burocratica ma un network che deve funzionare come tale e molto impegnato in Europa ma anche fuori a partecipare e stimolare il dibattito politico, economico, sociale e culturale contemporaneo – ha spiegato D’Alema -. Sarò spesso a Bruxelles, ma credo che il presidente della Feps debba anche girare un po’ in Europa e nelle capitali europee per prendere contatti.

D’Alema ha sottolineato anche la sua volontà di coinvolgere ed invitare al dibattito i paesi delle economie emergenti, in particolare Brasile e Cina.
– Sono interlocutori molto interessati all’Europa, e soprattutto molto preprarati – ha aggiunto il neopresidente della Feps.

La nomina di D’Alema è stata commentata da Enrico Letta, vice segretario del Pd.
– La nomina di D’Alema alla presidenza del Feps – ha detto – è un risultato di rilievo per tutto il Pd. Una grande opportunità per i democratici e un riconoscimento per il ruolo di uno dei nostri principali e più autorevoli leader.

Sulla stessa linea Piero Fassino secondo cui «l’elezione di Massimo D’Alema a presidente della Feps, che riunisce le principali fondazioni politiche progressiste europee, oltre che alla persona è un riconoscimento all’originalità e al valore dell’esperienza del Partito democratico».