Olanda-Brasile, una finale anticipata

ROMA – Olanda-Brasile è una sfida tra scuole di calcio spettacolo. Ma soltanto sulla carta. Perché le due squadre che rappresentano quelle scuole al Mondiale sudafricano, sono entrambe anomale e non proprio in linea con quei princìpi. Il Brasile di Dunga, a lungo criticato in patria perché troppo europeo e poco frizzante, ha comunque convinto a suon di risultati.

L’Olanda non è quella del calcio totale di Crujiff né quella dell’era Van Basten-Gullit. Segna poco, ma le basta per vincere. E come l’Argentina, finora ha una marcia sicura a punteggio pieno: 4 partite, 4 successi. Brasile e Olanda a questo mondiale si somigliano: sono formazioni ben coperte da un centrocampo forte ed entrambe colpiscono con ripartenze veloci. Insomma, un confronto tra (quasi) uguali. I bookmakers danno nettamente favorito il Brasile, ma sembra pesare più la tradizione che il giudizio sul presente.


La partita è anche una sfida tra giocatori che si conoscono bene e magari sono anche compagni di squadra. Il portiere dell’Inter e del Brasile Julio Cesar, per esempio, sa di dover temere i tiri di Wesley Sneijder. “Ma – dice – a forza di provare a fermarlo in allenamento qualcosina ho imparato. Però se è nella giornata giusta, puoi conoscerlo quanto vuoi ma è pericoloso lo stesso. Per questo ho detto ai compagni anzitutto una cosa: di evitare il più possibile falli che gli regalino punizioni da dove dice lui. Robben? Ha un sinistro terribile, se gli dai mezzo metro per mirare la porta è molto difficile che sbagli e poi mi sa che cercherà di sfogare contro me, Maicon e Lucio tutta la rabbia per aver perso la finale di Champions League”.


Dall’altra parte una delle rivelazioni del torneo, Eljero Elia, spiega che all’Olanda “può giocare molto meglio di quanto abbia fatto fino ad ora. I risultati ci sono, ma non siamo riusciti a imporre il nostro gioco e mostrare cosa è capace la nostra squadra. Possiamo fare molto meglio e faremo meglio. Da quando siamo arrivati in Sudafrica abbiamo solo una cosa in mente: raggiungere la finale. Non abbiamo paura del Brasile. Siamo arrivati in Sudafrica per essere campioni del mondo. Faremo di tutto per alzare la Coppa”.