Italia e Cina lavorano insieme per il patrimonio di Pechino

Due progetti, rispettivamente per la città di Pechino e per un villaggio a ridosso della Grande Muraglia, frutto di un lavoro comune tra docenti e studenti italiani e cinesi sono stati illustrati in una conferenza svoltasi a
Pechino su “Analisi architettonica e progettazione del territorio.

Metodi ed esperienze in tema di salvaguardia del territorio e promozione del patrimonio culturale’’, organizzata dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e la prestigiosa Beijing University of Civil Engineering and Architecture.

L’Università delle Marche a partire dal 2008 è destinataria di fondi della Direzione Generale per Missioni archeologiche, antropologiche, ed etnologiche con un progetto dal titolo “La sezione di Yanqing della Grande Muraglia cinese, Pechino. Scavi, rilievo, indagini su materiali e strutture”.

I progetti, nell’ambito della cooperazione Italia- Cina per la tutela e promozione del patrimonio urbanistico e della progettazione urbanistica e architettonica, riguardano la realizzazione di un piano di tutela e sviluppo di Shuang Ying, un villaggio storico costruito a ridosso della Grande Muraglia la cui identita’ e’ messa a rischio dalla crescente urbanizzazione e il recupero di un complesso di case tradizionali nel centro di Pechino, le quali pur rappresentando edifici di particolare rilevanza storica ed architettonica versano in condizioni fatiscenti.

Le comunicazioni scientifiche, accompagnate da illustrazioni e grafici, sono state svolte dal Fausto Pugnaloni, vice rettore per le relazioni internazionali dell’Università Politecnica delle Marche e co-organizzatore dell’evento, dal Prof. Paolo Vincenzo Genovese che insegna alla Tianjin University e dall’Ing.
Carlo Santoro, da 8 anni ricercatore dell’Accademia Cinese delle Scienze. Santoro ha partecipato alla
redazione di studi sulla conservazione del patrimonio culturale cinese ed è autore del libro “Pechino, la città
nuova”, edito Skira.

All’evento ha partecipato l’impresa italiana ‘’Iges’’ che ha illustrato la propria esperienza nel sito di Angkor (Cambogia) ed ha espresso il proprio interesse per il mercato cinese. L’Ambasciatore Riccardo Sessa, nell’introdurre i lavori della conferenza, dopo aver ricordato che l’Italia e’ stata uno dei primi Paesi intermediari tra Occidente ed Oriente, in particolare, tra Europa e Cina, ha sottolineato che sia l’Italia sia la Cina possono considerarsi superpotenze culturali, i cui patrimoni artistici e culturali impongono la responsabilità della loro protezione e promozione. La sopravvivenza delle testimonianze storiche di antiche tradizioni – ha aggiunto Sessa – è spesso messa a repentaglio dalle dinamiche connesse ai cambiamenti culturali contemporanei. Le conoscenze e le tecnologie di cui disponiamo rappresentano strumenti utili a garantire la tutela dei beni culturali e la promozione di piani urbanistici e architettonici.

In quest’ottica – ha affermato Sessa – la condivisione delle esperienze e la collaborazione tra Italia e Cina e’ una risorsa importante e un utile strumento per affrontare con successo questa sfida. L’Ambasciatore ha auspicato che la cooperazione scientifica e tecnologica in questo settore – considerato tra quelli prioritari nella Dichiarazione Congiunta MAE MOST del 7 novembre 2008 e nell’Executive Programme of Scientific and Technological Cooperation Between Italy and China for the Years 2010- 2012 firmato a Roma il 23 Novembre 2009 – possa essere intensificata.

Nel corso della conferenza è stato più volte ricordato – anche da parte cinese – il ruolo dell’Italia nella storia cinese, da Marco Polo e Matteo Ricci, uomini che hanno contribuito a forgiare il modo in cui la Cina guarda al nostro Paese. L’unicità del contributo italiano allo sviluppo della Cina e alla stabilimentodi contatti tra questo Paese e il mondo occidentale rappresenta una risorsa importantissima per l’Italia.