Intercettazioni: Berlusconi accelera Warning dei finiani

ROMA – Silvio Berlusconi ed il Pdl stringono i tempi sulle intercettazioni da un lato rassicurando il Quirinale, con il ministro Angelino Alfano, che saranno superate le ‘criticità’ di cui ha parlato anche il Colle; dall’altro continuando nel lavoro di messa a punto del disegno di legge su alcuni punti duramente contestati dai finiani: In primo luogo, le multe e le proroghe degli ‘ascolti’ (che potrebbero essere portate a 15 giorni). Del nuovo pacchetto di modifiche dovrebbe discuterne oggi la consulta giustizia del Pdl, mentre martedì scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti e partirà la discussione generale in commissione alla Camera.


Ma il dibattito interno al Popolo della libertà sembra aver subito un nuovo scossone, anche dopo le dure polemiche sulle correnti interne al partito, con un nuovo ‘warning’ dei finiani al Pdl e la richiesta di una legge ‘’che tuteli la legalità e le indagini’’. Una condizione che per Fini ed i suoi sembra essere un ‘’pilastro assolutamente inamovibile’’, pena il no al voto su queste misure. Lo spiega Fabio Granata senza giri di parole.
– Noi non votiamo la legge – dice – se i punti da noi indicati (durata delle intercettazioni, applicabilità per i reati spia, criteri di proroga delle indagini) non vengono accolti. E se non vengono riportate a regime le indicazioni che rendono possibili le intercettazioni, sia telefoniche sia ambientali, per alcuni reati.


Tutti punti su cui i finiani non intendono fare sconti, fino alle estreme conseguenze.
– Bisogna tenerne conto, bisogna che ne tengano conto tutti, non soltanto noi – spiega ancora Granata che aggiunge:
– Detto questo speriamo di non arrivare ad una crisi di governo perchè questi sono punti centrali nella difesa della legalità repubblicana.


E sulla necessità di intervenire contro una legge definita ‘’bavaglio’’ ritorna anche l’Idv di Di Pietro parlando i norme ‘’pericolose per tutti’’ (Luigi De Magistris) e di misure costruite per coprire alcune ‘’ambiguità’’ del presidente del Consiglio e forse, sostiene Silvana Mura, certe ‘’telefonate come quelle intercorse tra i protagonisti dell’ultimo scandalo ribattezzato P3’’.