Finiani: «Verdini si demetta» Berlusconi: «Leggerezze»

ROMA – Oltre al coinvolgimento del coordinatore nazionale del partito Denis Verdini, ad essere indagati con l’accusa di associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulla costituzione delle associazioni segrete sono il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino ed il senatore Marcello Dell’Utri. Un caso, quello che ha coinvolto alcuni esponenti della maggioranza, di cui si sta occupando anche Silvio Berlusconi.


Nessun commento ufficiale sulla vicenda anche se, a quanto riferiscono fonti della maggioranza, il Cavaliere non avrebbe nascosto che ci siano state una serie di leggerezze su cui occorre fare chiarezza. Detto questo, il presidente del Consiglio avrebbe però puntato il dito contro i media ‘colpevoli’ di aver scatenato un vero e proprio caos ingigantendo tutta la vicenda. Un concetto ribadito al telefono anche allo stesso Verdini a cui il premier avrebbe espresso la sua solidarietà.
Berlusconi ha spronato il coordinatore del Pdl ad andare avanti nel lavoro perchè il suo ruolo non è in discussione.


Certo è che l’inchiesta sugli appalti per l’eolico in Sardegna rappresenta un’ennesima complicazione per una maggioranza già lacerata dalle divisioni interne. Uno dei motivi di tensione è rappresentato dalla richiesta dei ‘finiani’ di dimissioni di Denis Verdini. Insiste sul punto Italo Bocchino, secondo il quale Denis Verdini ‘’sarà costretto a dimettersi’’ quando ‘’emergeranno le intercettazioni’’, scatenando la reazione di molti ex azzurri.


Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, afferma:
– Sono perplesso anche perchè i processi preventivi e un certo giustizialismo dipietrista non hanno mai fatto parte della cultura del Pdl.


A difendere l’ex capogruppo vicario ci pensa però un altro finiano, Carmelo Briguglio.
– Buttiamola in una battuta scherzosa – è l’osservazione tagliente – ma non troppo. Vuoi vedere che tra i tanti Barabba che spuntano ogni giorno di più sporcando l’immagine del partito è il povero Cristo Bocchino che dice elementari verità, il vertice del partito vorrà punire quest’ultimo?


Dal canto suo,m Aldo Di Biagio, deputato Pdl, commenta:
– L’auspicio è che il coordinatore possa dimostrare in maniera chiara e concreta la sua completa estraneità ai fatti che stanno emergendo in queste ore, ma è indiscutibile la questione morale che sta coinvolgendo il PdL, una questione che merita di essere affrontata con fermezza e lucidità. L’inchiesta sugli appalti eolici in Sardegna sta mettendo in evidenza una deriva politica sulla quale rischia di bloccarsi il primo partito italiano – continua – con evidente ripercussione sui livelli di fiducia e di credibilità dei nostri elettori e di tutta la società civile italiana. E’ chiaro che si sta creando un pesante gap tra la classe dirigente del partito e quella che era la mission del Popolo della Libertà, con il suo bagaglio di valori e di principi, così come evidenziata in maniera condivisa e corale nei congressi del marzo 2009. Il partito ed i suoi referenti hanno il dovere di fare chiarezza sui reali coinvolgimenti nelle vicende giudiziarie di questi giorni.