Messico, auto-bombe e granate Usa, nel 2010 oltre 7000 le vittime dei narcos

WASHINGTON – I signori della droga che controllano il cartello del Messico sono armati di granate Usa che risalgono agli anni della Guerra Fredda. Lo denuncia il Washington Post, che prende spunto dall’ultimo episodio di violenza avvenuto al confine tra Usa e Messico per sottolineare come, nell’episodio in questione, siano state trovate tracce di granate Usa fabbricate oltre 30 anni fa. Queste bombe a mano sono ormai presenti in moltissimi degli scontri che i trafficanti hanno con le forze messicane.

L’ultimo scontro a fuoco tra narcotrafficanti e esercito in Messico è avvenuto venerdì pomeriggio, con un bilancio pesante di 12 morti e 21 feriti. Teatro della carneficina la città di Nuevo Laredo, nel nord-ovest del Paese. Per ore i militari e i narcos si sono affrontati a colpi di Kalashnikov, bazooka e granate. Il ministero dell’interno ha precisato che sono morti 9 narcos, 2 passanti ed un militare e che altre 21 persone sono rimaste ferite, tra cui tre bambini in modo grave.

Nella giornata di giovedì, invece, i narcos messicani hanno adottato per la prima volta l’auto-bomba, con 10 chilogrammi di esplosivo piazzati in una macchina esplosa lungo una delle arterie più importanti di Ciudad Juarez contro due veicoli della polizia.Nell’attentato, attivato da un cellulare, sono morte 4 persone, tra cui 2 agenti, 11 i feriti. Gli investigatori hanno attribuito la responsabilità dell’attentato al narcotraffico di Ciudad Juarez, una delle città più pericolose al mondo.

Un’altra strage è avvenuta nel weekend a Torreon, capitale dello stato di Coahuila, zona a ridosso della frontiera con il Texas. Un commando armato ha fatto irruzione in un centro residenziale dove era in corso una festa alla quale partecipavano tutti giovani fra i venti e i trent’anni, lasciando al suolo 17 morti e una ventina di feriti.
Il bilancio potrebbe aggravarsi, poiché alcuni dei ragazzi feriti, condotto negli ospedali della zona, sarebbero in condizioni molto critiche.

Il commando, che apparterrebbe a un gruppo di narcotrafficanti, è arrivato sul posto a bordo di 5 veicoli e ha subito iniziato a sparare all’impazzata. I sicari avevano armi pesanti – Ar15 e Ak-47, i fucili automatici preferiti dai narcos messicani – ha precisato Adrian Olivas Jurado, della Procura della città, che insieme ad altri investigatori ha raccolto le testimonianze delle persone sopravvissute alla strage. Sul posto sono stati trovati i bozzoli di circa 200 pallottole.

Dall’inizio del 2010, sono oltre 7.000 i morti a causa di azioni violente legate al narcotraffico.
Per l’intero 2009 le vittime erano state poco più di 9.000, nonostante il governo Calderon abbia incrementato le misure di sicurezza, rafforzando i militari nelle zone più a rischio. Dal dicembre 2006, i morti causati dalla criminalità sono stati quasi 25.000.