“Mio padre sapeva chi erano i registi occulti delle stragi ma li temeva”

ROMA – Nel giorno dell’anniversario della morte di Borsellino, Massimo Ciancimino si rivolge cosi’ ai familiari del giudice ucciso in via D’Amelio ma anche a quelli di Falcone, degli agenti delle scorte che in quelle stragi hanno perso la vita e anche ai magistrati di Caltanisetta e Palermo, “per quella che loro chiamano la rateizzazione delle mie dichiarazioni”.

E dal sito web de ‘Il Fatto’, il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, sottolinea che il padre “sapeva chi erano i registi occulti di tanta violenza” ma “li temeva”. Ciancimino jr ricorda quel 19 luglio di 18 anni fa, quando a Roma il padre lo informo’ che Borsellino era stato ucciso.

“Stavo conducendo quell’azzardata trattativa – racconta – era gia’ stato fissato un appuntamento tra mio padre e Provenzano per il 23 luglio, un incontro suggerito proprio da Provenzano e dal signor Franco” (il personaggio dei servizi segreti che dietro le quinte avrebbe mosso i fili della trattativa tra Stato e mafia, ndr).