No asilo politico a chi incita alla lotta armata

ROMA – Non si può concedere asilo politico a chi incita alla lotta armata. Lo ha affermato la Cassazione.
Secondo la corte, invece, si può concedere l’asilo a chi è perseguitato per le opinioni di dissenso espresse contro il governo del proprio paese.


Spetta comunque al giudice un ruolo attivo nel ricercare le prove della persecuzione e non basta un mandato di arresto per propaganda a favore di una organizzazione terroristica per negare la richiesta d’asilo.