Manovra, la Camera oggi vota con fiducia

Il governo ha chiesto la fiducia sulla manovra anche alla Camera. A porre la questione è stato in aula il ministro per i Rapporti con il parlamento Elio Vito. “Il governo attribuisce particolare importanza per il
Paese alla definitiva approvazione di questo provvedimento che è in scadenza”, ha spiegato Vito. La questione di fiducia è stata posta sul testo uscito dalla commissione che è identico a quello già
approvato dal Senato.

Il Pd aveva tentato di far slittare il momento della fiducia tentando di far valere il regolamento della Camera in base al quale, nelle 24 successive alla richiesta, non si possono svolgere attività d’aula. Secondo Roberto Giachetti, non si sarebbe potuto riunire il parlamento in seduta
comune per l’elezione dei membri laici del Csm.

Il presidente Gianfranco Fini è però intervenuto per chiarire che “il parlamento in seduta comune è un organo diverso rispetto alla Camera dei deputati; si applica il regolamento della Camera, ma è organo di altra natura”.

“Questo governo e questa maggioranza si vergognino: la manovra economica colpisce tutti gli italiani onesti, le forze dell’Ordine, i lavoratori, i magistrati, i precari, gli addetti alla sicurezza e premia solo speculatori ed evasori” ha affermato il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. Il decreto “è una pietra tombale sul futuro del Paese. Sono norme inique, depressive, un colpo d’accetta sullo Stato sociale e sui servizi ai cittadini. Siccome scontenta tutti, il governo è ricorso al voto di fiducia”,
ha sottolineato. Oggi in occasione del voto di fiducia alla Camera, la Cgil promuove intanto un presidio a Piazza Montecitorio dalle ore 10 alle ore 14.

Continua così, informa una nota, la mobilitazione del sindacato di Corso d’Italia contro una manovra più volte giudicata ‘ingiusta, iniqua e depressiva’ e per rappresentare e sostenere le proposte della Cgil. Secondo il sindacato, la manovra “pesa sulle spalle dei ‘soliti noti’, lavoratori pubblici e privati, e che nulla chiede a chi invece dovrebbe e potrebbe dare un contributo, operando una manomissione del sistema pensionistico”. Ma è soprattutto una manovra ‘sbagliata’ perché “riduce la crescita e non rilancia l’occupazione e l’economia”.

La Cgil chiede quindi al governo di rilanciare la crescita attraverso politiche per l’industria e per l’occupazione; interventi a sostegno dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e misure per i giovani, tra i più colpiti dalla crisi; di rivedere i tagli alle Regioni e ai Comuni che porteranno alla diminuzione dei servizi e ad aumentare le tasse locali. Ieri intanto Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti sono rimasti a colloquio per circa trequarti d’ora.