Newco congela il contratto, al via gli investimenti

TORINO – La Fiat congela per due mesi la disdetta del contratto nazionale di lavoro, ma la nuova societò Fabbrica Italia Pomigliano nasce fuori dal sistema confindustriale. Non sarà iscritta all’Unione Industriale di Napoli e da settembre 2011, quando iniziera’ la produzione della Panda, assumera’ i 5.200 lavoratori dello stabilimento Giambattista Vico con un nuovo contratto che recepisce l’intesa del 15 giugno, non firmata dalla Fiom.

Dopo l’ultimatum di Sergio Marchionne, il Lingotto incontra i sindacati all’Unione Industriale di Torino e annuncia la disdetta degli accordi in vigore dal 1971 sui permessi sindacali in tutti gli stabilimenti Fiat Group Automobile. Entro l’anno bisognera’ cercare una nuova intesa che riduca in modo significativo il loro numero. Un altro modo per dimostrare che fa sul serio, come dimostra anche la lettera di disdetta del contratto, gia’ pronta: l’azienda la legge ai sindacati e dice che, se non ci sara’ entro un paio di mesi l’intesa con Confindustria, partira’.

Per attuare il progetto Fabbrica Italia la Fiat chiede un accordo quadro che definisca le condizioni: massimo utilizzo degli impianti, flessibilita’, garanzie. Nell’ambito di questo verrebbero poi definite intese specifiche a livello di stabilimento. La trattativa partira’ a settembre e i sindacati vogliono che si cominci da Mirafiori. La nascita della newco, gia’ iscritta il 19 luglio all’Ufficio Registro della Camera di Commercio di Torino, permette di dare il via libera all’investimento di 700 milioni per Pomigliano, primo pezzo del progetto Fabbrica Italia. La Fiat spiega che gli ordini sono partiti e che nel mese di agosto cominceranno i lavori per fare posto agli impianti per la Panda, con il trasferimento della linea Alfa 159 sull’attuale linea della 147 e la realizzazione della lastratura.

I lavoratori, che per ora resteranno in cassa integrazione, dovranno dimettersi. Formalmente si chiama ‘cessione dei contratti individuali’. Poi verranno riassunti in modo graduale. Gli altri resteranno in Fiat Group Automobiles e continueranno la cassa che diventera’ in deroga. Della newco, controllata da Fiat Partecipazioni, faranno parte anche la maggioranza dei mille lavoratori della Ergom, azienda dell’indotto Fiat.

La decisione di tenere fuori dal sistema confindustriale la newco non piace ai sindacati. Il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, chiede alla Fiat di ripensarci, mentre il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, dice che la sua organizzazione non ci sta. Per Enzo Masini, coordinatore Auto della Fiom, che lascia l’Unione Industriale prima dell’incontro su Pomigliano ‘’e’ un’ulteriore e grave violazione dell’attuale sistema di regole esistenti nel nostro Paese in materia di relazioni industriali’’.

Il leader del Pd, Pierluigi Bersani, avverte: ‘’il rischio che la palla di neve diventi una valanga non e’ questione di questo o quel sindacato: e’ una questione politica e di governo’’, mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, sollecita ‘’un nuovo patto imprese-lavoratori’’.