Milito: “Annata indimenticabile ma voglio vincere ancora”

Ha messo il suo timbro indelebile nell’annata storica dell’Inter: gol decisivo a Roma in Tim Cup, rete che ha
scacciato i fantasmi a Siena regalando il 18esimo scudetto. Ma soprattutto la doppietta del Bernabeu e la
Champions che torna nella bacheca nerazzurra dopo 45 anni. Poi qualche piccola turbolenza ‘corretta’ dal
ritocco dell’ingaggio, e adesso Diego Milito è pronto a ripartire. Da Philadelphia, dove ha raggiunto i
compagni in ritiro.

“Sono contento di essere qui, di aver ritrovato i miei compagni e il nuovo allenatore –
afferma El Principe in un’intervista a Inter Channel – sicuramente ho un bellissimo ricordo di quello che è
stato, ma è un ricordo ancora fresco, quindi è ancora lì per tutti, per noi e per i nostri tifosi. Torneremo a
Milano e già cominceremo a guardare avanti e a pensare al prossimo campionato”. Prima però è necessario fare un passo indietro. A una stagione che per Milito è stata “indimenticabile, la più importante” di una carriera che lo ha visto approdare in una big del calcio europeo a 30 anni suonati. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Nulla che possa fargli montare la testa.

“No, sono sempre lo stesso, con di fronte a me
nuovi stimoli e obiettivi. Non sono cambiato, anzi credo di avere la stessa voglia di sempre”. Lo dimostra
quando si lancia già verso il campionato, ma soprattutto verso quelle due coppe in una settimana che
possono permettere ai nerazzurri di lanciarsi verso i sei trionfi. Roma il 21 agosto, Atletico Madrid sei
giorni dopo. “È sicuramente stimolante perché abbiamo la possibilità di conquistare due trofei in una sola settimana – ammette Milito – per noi è importante trovare sin dall’inizio la forma migliore, fare allenamenti
buoni e iniziare il nostro cammino con delle vittorie”. Le vacanze? “Belle, ma a essere sincero c’è stata
anche un po’ di amarezza legata all’epilogo negativo dell’Argentina nel Mondiale in Sudafrica. Però, a parte
questo – dice ancora l’ex attaccante del Genoa – il riposo è stato bello, avevo bisogno di recuperare, di
stare con la mia famiglia e ritrovare i miei amici nel mio Paese”.

In tanti non hanno capito la scelta di
Maradona di tenere Milito in panchina, ma queste “sono scelte dell’allenatore che bisogna rispettare.
Diciamo però che noi siamo anche dei grandi attaccanti e quindi, a volte, è anche difficile per l’allenatore stesso scegliere chi schierare in campo. Come ho preso le dimissioni di Maradona? È stata una sorpresa, ma noi ci siamo lasciati bene. I tifosi in Argentina nutrivano qualche speranza che rimanesse alla guida della Nazionale, ma alla fine ha avuto una riunione con Grondona (il presidente della Federazione, ndr) e si è dimesso”.

Da un tecnico all’altro, da Maradona a Rafa Benitez, che raccoglie la pesante eredità di Josè Mourinho: “Le prime impressioni sono buone ma, essendo io arrivato qui ieri non ho ancora avuto modo di parlare a lungo con lui. Abbiamo fatto una chiacchierata e non sono io a scoprire che Benitez è un grandissimo allenatore, con grande esperienza. Adesso mi auguro di fare un buon ritiro”. Gli chiedono se esistono obiettivi minimi da raggiungere dopo una stagione come quella passata, Milito risponde che “sicuramente ripetere una stagione come quella scorsa non sarà facile, perché non è mai facile, ma il nostro obiettivo sarà sempre quello di dare il massimo. La società, per tutto quello che è, credo sia in grado di vincere tutto, noi da parte nostra ci proveremo come ci abbiamo provato l’anno scorso. Nella scorsa stagione ci siamo riusciti, poi viene da sè che nel calcio non si può mai sapere. Gli obiettivi che abbiamo sono tutti i titoli sono in palio, noi proveremo a conquistarli tutti”. Nell’anno del ‘triplete’ “sono stati tanti i momenti
bellissimi che abbiamo vissuto. Credo che sia stata però fondamentale, ad esempio, la partita con la Dinamo Kiev perdendo la quale saremmo potuti essere eliminati dalla Champions. I tifosi ci tenevano tanto a quella competizione e quel match è stato un pò la svolta perchè quella vittoria ci ha dato fiducia e abbiamo passato il turno. Ma ripeto, i momenti belli sono stati davvero tanti”.

Samuel Etòo ha espresso il desiderio di giocare più vicino alla porta perchè per un attaccante è fondamentale fare gol, secondo Milito il camerunense “è importante in quel ruolo. È un attaccante e ha realizzato tantissimi gol in tutte le squadre nelle quali ha giocato. Mi sembra giusto che dica così, all’inizio della stagione abbiamo giocato entrambi avanzati e in certe partite abbiamo fatto anche bene. Poi, il mister aveva modificato il modulo di gioco e Samuel, che è un grande campione, si è messo a disposizione della squadra e ha giocato anche in un altro ruolo”. Milito è cresciuto sotto tutti i punti di vista ma “si può sempre migliorare. Mi conosco: sono una persona che non si accontenta mai. Credo che l’importante sia sempre cercare nuovi obiettivi anche a livello personale”.