Maroni: “Subito alle urne se il governo sarà sfiduciato”

Se il governo sarà sfiduciato “non ci sono alternative al voto anticipato: con la novità, per l’Italia, che si voterà a ottobre o a novembre, ma cambia poco”: è la risposta netta del ministro dell’Interno ai cronisti che lo hanno interpellato al Senato, poco prima della seduta pomeridiana che aveva all’ordine del giorno l’esame del ddl con il Codice antimafia.

“Senza la Lega non si va da nessuna parte”, è stato il ragionamento del ministro leghista. “Anche perché al Senato un qualsiasi altro governo non potrebbe mai prendere la fiducia. Allora? È inutile fare ragionamenti tortuosi. Se il governo viene sfiduciato, il presidente del Consiglio va al Quirinale a dimettersi. Il Capo dello Stato affida un incarico per la verifica di rito e il verificatore accerterà che non c’è una maggioranza in Parlamento. E la strada delle urne è aperta”.

Se invece, hanno chiesto i cronisti, si dovesse trovare una maggioranza diversa in Parlamento? “Non esiste una maggioranza diversa da quella che hanno voluto gli elettori. È irrealizzabile. Poteva accedere nella prima Repubblica. Oggi,
no. Non c’è spazio per giochi di questo genere. Senza la Lega non si va da nessuna parte. E se sfiduciano il governo si va soltanto da una parte: alle urne”.

Federico Bricolo e Marco Reguzzoni, capigruppo della Lega Nord al Senato e alla Camera, hanno spiegato invece: “Prendiamo atto della scelta dei finiani di consultarsi e votare con una parte dell’opposizione. Ognuno è libero di fare quel che crede assumendosene chiaramente la responsabilità. Però se qualcuno pensa in futuro di bloccare con manovre da palazzo l’azione del Governo e le riforme si sbaglia di grosso. Né permetteremo ribaltoni, governi tecnici o di larghe intese”. “Non temo, non temo assolutamente” ha detto invece il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa ha risposto circa la stabilità del governo.