Hiroshima, il Giappone ricorda la bomba atomica

Un accorato appello di pace per l’abolizione totale delle armi nucleari è partito ieri dalla città giapponese di Hiroshima in occasione del 65esimo anniversario dal primo olocausto atomico dell’umanità, in una cerimonia storica che ha visto la prima partecipazione ufficiale degli Stati Uniti e di un segretario generale delle Nazioni Unite.

Oltre 55mila persone si sono raccolte nella città della bomba presso il Parco della Pace, osservando unminuto di silenzio alle 8.15 (l’1.15 in Italia), l’ora in cui, da un’altitudine di circa 600 metri, l’ordigno ‘Little Boy’ esplose nel cielo di Hiroshima scatenando quello che i sopravvissuti hanno definito “l’inferno sulla terra”, uccidendo sul colpo almeno 70 mila persone e altrettante nei mesi immediatamente successivi.

All’evento commemorativo hanno partecipato, tra le numerose personalità, l’ambasciatore Usa in Sol Levante, John Roos, in rappresentanza degli Stati Uniti, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e il premier nipponico, Naoto Kan.

La cerimonia quest’anno ha visto la partecipazione record di 74 paesi, il numero più alto finora registrato, tra cui anche la prima presenza in assoluto da parte di rappresentanti delle potenze atomiche Francia e Gran Bretagna. “Siamo tutti insieme in un viaggio da Ground Zero a Global Zero, ovvero un mondo libero dalle armi di distruzione di massa – ha dichiarato Ban nel suo intervento alla cerimonia -. È l’unica via percorribile verso un mondo più sicuro. Finché esisteranno gli armamenti atomici saremo costretti a vivere sotto un’ombra nucleare”.

In una nota diffusa dopo la conclusione dell’evento dall’ambasciata americana a Tokyo, Roos ha dichiarato che “per il bene delle generazioni future è necessario continuare a lavorare insieme per realizzare un mondo senza armi nucleari”, senza tuttavia rilasciare alcun commento durante la trasferta a Hiroshima. Il premier nipponico, Naoto Kan, ha rilanciato l’auspicio a nome del popolo giapponese per unmondo libero dalle armi atomiche, confidando nei sopravvissuti alla bomba come “ambasciatori speciali per la denuclearizzazione”, mentre il sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, ha esortato il governo di Tokyo ad “abbandonare l’ombrello atomico statunitense
e guidare il movimento internazionale per il disarmo”.

La visita di Roos, tuttavia, è stata commentata con disappunto da Kazushi Kaneko, 84 anni, presidente dell’associazione dei sopravvissuti alla bomba di Hiroshima: “L’ambasciatore Usa non ha nemmeno offerto un omaggio floreale. Quale è stato lo scopo della sua visita a Hiroshima?”, si è chiesto Kaneko, che si aspettava scuse per quello che ha definito “un gigantesco errore umanitario”. Secondo le ultime stime ufficiali, la bomba atomica sganciata su Hiroshima ha causato ad oggi 269.446 vittime, mentre 227.565 sono i sopravvissuti (‘hibakushà) ancora in vita, con un’età media di 76,7 anni. Anche Roma ha ricordato ieri la tragedia nucleare di Hiroshima: “È più che mai indispensabile e urgente, in un mondo dove le cause di instabilità e le minacce alla pace assumono forme nuove e insidiose, rammentare alle giovani generazioni – ha sottolineato in una lettera il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – l’abisso nel quale la guerra ha saputo precipitare le nazioni in essa coinvolte”.