Caritas: “No all’uso politico dell’immigrazione”

ROMA – “I trafficanti di migranti irregolari si stanno riorganizzando e scelgono nuove rotte e nuove modalità di arrivo nel nostro paese per aggirare le norme”. Questo ha denunciato Oliviero Forti, responsabile nazionale immigrazione della Caritas.


“L’immigrazione e tutte le tematiche che, come la cittadinanza, riguardano questa materia – ribadisce Forti riferendosi alle polemiche sui giornali di questi giorni – creano forti tensioni politiche e rischiano di essere oggetto di strumentalizzazioni”.


“Rispetto ai mesi scorsi quando, in seguito agli accordi tra l’Italia e la Libia, gli sbarchi si erano azzerati, con l’inizio del periodo estivo è stata registrata una ripresa del fenomeno – osserva Forti -. L’ aumento riguarda, in particolare, due aree: il Salento e la Sicilia, dove sono arrivate alcune centinaia di persone”.


Il cambio di passo dei trafficanti di disperati è dimostrato – spiega il responsabile della Caritas – proprio dal caso recente del Salento, dove un paio di settimane fa una imbarcazione ‘anomala’ di lusso trasportava 60 migranti irregolari stipati nelle cabine nella speranza di non essere intercettati dalla Capitaneria di Porto, come invece è avvenuto. E nuova sembra anche la procedura seguita la notte scorsa a Linosa dalla barca che ha scaricato i migranti sulla spiaggia e poi si è allontanata.


“Da qualche mese – sottolinea Forti – le rotte si sono spostate verso l’ Oriente: le imbarcazioni arrivano in Turchia e da li puntano verso le regioni del sud Italia o verso le coste nord orientali italiane. Resta il fatto che gli irregolari che arrivano via mare sono un piccola parte. Il grosso segue la terraferma entrando senza permesso o utilizzando un visto per turismo e restando successivamente in maniera irregolare”.
Alla Caritas ha risposto il ministro dell’Interno Roberto Maroni:
“I numeri smentiscono chi sostiene che c’è stato un aumento degli sbarchi di immigrati clandestini”. Ha ribadito inoltre che la strategia del governo contro l’immigrazione clandestina non solo funziona ma sta dando frutti mai visti.


E dunque gli sbarchi degli ultimi giorni – ieri l’ultimo, con una quarantina di migranti sbarcati nella più piccola delle Pelagie, Linosa, da un’imbarcazione che è riuscita ad allontanarsi – non rappresentano una ripresa del fenomeno.


E i numeri danno ragione al ministro: gli sbarchi sulle coste italiane sono infatti diminuiti dell’88 per cento e quelli a Lampedusa, Linosa e Lampione addirittura del 98 per cento. I dati del Viminale dicono che a fronte dei 29.076 immigrati arrivati sulle coste italiane dal 1 agosto del 2008 al 31 luglio del 2009, nell’ultimo anno sono stati 3.499 quelli sbarcati.


Ha ribatutto al ministro il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando:
“Il Viminale, nell’affermare che gli sbarchi degli immigrati sono diminuiti dall’anno scorso, omette un piccolo particolare e mente sapendo di mentire”.


“I disperati che chiedono asilo politico in Italia e che rischiano la morte nei loro Paesi d’origine, spesso non riescono neanche a toccare terra, vengono respinti quando sono ancora in mare grazie alle leggi del nostro ‘civile’ esecutivo. Questo contro tutte le leggi di diritto internazionale. Non usano i cannoni come avrebbe voluto Bossi ma si fa di tutta un’erba un fascio, l’importante è respingere, anche donne e bambini allo stremo che muoiono come mosche nel viaggio di ritorno”.