India, Pakistan e Cina in ginocchio per le alluvioni: migliaia i morti

ISLAMABAD – Pakistan, India e Cina in ginocchio per le alluvioni. Sono 13,4 milioni le persone che risultano sinistrate dalle inondazioni in Pakistan e l’entità del disastro, ormai, è peggiore dello tsunami che nel 2004 spazzò le coste del sud-est asiatico, ma anche del sisma ad Haiti o di quello che, nel 2005, fece tremare il Pakistan. Il bilancio è dell’Onu.

Almeno 1.176 persone sono morte e altre 4.717 sono rimaste ferite a causa delle inondazioni che hanno colpito il Pakistan, le più gravi degli ultimi 80 anni, ma secondo alcuni media Lo ha riferito il vice presidente della Commissione federale per le inondazioni, Ayaz Tanvir, precisando che il bilancio delle vittime potrebbe crescere ulteriormente. Secondo alcuni media, i morti potrebbero essere 1.600.
Secondo la Commissione, sono state distrutte o danneggiate almeno 274.377 abitazioni e le persone colpite dalle inondazioni sono quasi tre milioni.

Devastazione anche in India. Sale a 156 morti e circa 500 feriti il bilancio delle vittime delle alluvioni nel Ladakh. Lo rendono noto fonti ufficiali indiane, precisando che proseguono gli sforzi per soccorrere i dispersi, circa 500 persone, sforzi che vedono coinvolti anche i militari. Secondo la rete televisiva indiana DD News, sono stati identificati i corpi di due turisti francesi rimasti sepolti dalle macerie di un edificio crollato per le pioggie.

Sono circa 1300 i turisti evacuati da Leh, riferiscono fonti della Difesa, aggiungendo che altri 300 turisti sono ancora bloccati. Un turista spagnolo figura fra i dispersi. Dall’Italia intanto la Farnesina, precisa che “non è possibile escludere, per il momento, la presenza di vittime tra i numerosi turisti stranieri”. L’Unità di Crisi e l’Ambasciata a New Delhi continuano a fornire assistenza a tutti i connazionali nella zona.

Località apprezzata dagli amanti del trekking in alta montagna, Leh si trova a 3524 metri sopra il livello del mare nello stato indiano del Jammu e Kashmir. La maggior parte dei turisti stranieri si trovava nelle valli di Zanskar e Markha al momento delle alluvioni. Un gruppo di 80 turisti è stato tratto in salvo da Markha e tra loro, ha riferito l’ambasciata di Berlino, si trovano 7-8 tedeschi. Altri 36 stranieri sono stati evacuati da Zanskar, mentre i rimanenti 114 verranno presto tratti in salvo, riferisce la rete televisiva Ndtv. Altri 75 turisti sono stati alloggiati in un campo militare a Pang sulla strada fra Leh e Manali. Vi sono solo due strade che collegano Leh al resto del paese, quella verso Srinagar, capitale del Jammu e Kashmir, e quella verso Manali, nello stato dello Himachal Pradesh. Entrambe le vie di comunicazione sono bloccate da frane. Fra i dispersi vi sono 33 soldati di stanza al confine con il Pakistan che sarebbero stati spazzati via dalle inondazioni. Oltre 7500 soldati e poliziotti di confine addestrati ad intervenire in altitudine sono impegnati nei soccorsi.

Alla ricerca di sopravvissuti anche i soldati e la popolazione della contea di Zhouqu della provincia nord orientale cinese di Gansu. Qui i dati ufficiali parlano di 1.348 dispersi e 137 morti. L’alluvione ha trascinato circa 1,8 milioni di metri cubi di fango e detriti che hanno travolto tre villaggi della valle di Bailong. Nessun edificio è rimasto in piedi a Yueyuan, il villaggio più colpito.

“Centinaia di famiglie sono state sepolte o trascinate via. Il numero delle vittime e dei dispersi è destinato a salire”, ha dichiarato uno degli abitanti del villaggio all’agenzia stampa cinese Xinhua. Soldati aiutati dai cani sono impegnati a Yueyuan per cercare sopravvissuti e segni di vita sono stati uditi sotto le rovine di una casa vicino a d un tempio. Oltre 70 feriti, 30 dei quali gravi, sono stati condotti nell’ospedale della contea. Ma il personale è ridotto perché 10 medici figurano fra i dispersi.

Una parte delle truppe accorse nella regione sono impegnate a demolire, con bulldozer ed esplosivi, una barriera di detriti che sta ostruendo il corso del fiume Bailong a monte di Zhouqu. La frana ha già provocato la formazione di un lago, che è in parte già esondato. Il primo ministro cinese Wen Jiabao è arrivato domenica nell’area del disastro. Nella contea di di Zhouqu vivono 134.700 persone, un terzo delle quali di etnia tibetana.