Fiat, presto il ricorso contro reintegro operai di Melfi

TORINO – La Fiat presenterà ricorso ‘’nel più breve tempo possibile’’ contro il reintegro dei tre operai di Melfi. ‘’La cosa certa è che il 23 agosto i lavoratori devono rientrare in fabbrica. Questo è il fatto con cui si deve fare i conti’’, replica il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. E lo scontro con Cisl e Uil riacquista di nuovo toni accesi. ‘’Valuteremo le motivazioni della decisione del giudice – spiega la Fiat – che non appare coerente con il quadro istruttorio già emerso, pur nella sommarietà degli accertamenti condotti.

Nella convinzione di aver offerto prove incontrovertibili del blocco volontario delle linee di montaggio, che ha determinato un serio pregiudizio per l’azienda costringendola ad assumere doverosi atti di tutela della libertà di tutti i lavoratori e della propria autonomia imprenditoriale, verrà quindi presentato ricorso in opposizione alla decisione nel piu’ breve tempo possibile’’. L’azienda ricorda che ‘’su questi stessi fatti è stata presentata una denuncia in sede penale’’. A Torino si fa notare che il giudice, pur non ritenendo provata la tesi della Sata, ha definito in un paio di passaggi ‘censurabile’ (e quindi meritevole di sanzione) il comportamento dei tre lavoratori e che la sanzione non è proporzionata, ma non c’era la volonta’’ di ledere i diritti sindacali.

Per i legali della Fiom il licenziamento ‘’è un equivoco’’ perché i carrelli robotizzati non sono stati bloccati dai lavoratori in sciopero, ma erano già fermi. Tra i sindacati è di nuovo guerra. ‘’Il Paese e le fabbriche – afferma il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti – non hanno bisogno di conflitto. Negli stabilimenti Fiat il clima generale non è teso, le sole tensioni sono tra l’azienda e la Fiom. Per rilanciare il Mezzogiorno ci vogliono dieci Pomigliano e dieci aziende che investano in tutto 7 miliardi di euro’’. Duro il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale ‘’tutti gli scioperi nelle fabbriche Fiat sono stati un clamoroso insuccesso’’ e ‘’l’azienda fa bene a non farsi irretire dalla Fiom.

La stragrande maggioranza dei lavoratori ha la testa a posto e le idee chiare. Quindi si andra’ avanti con gli investimenti previsti’’. ‘’Sentire le dichiarazioni di Bonanni fa una certa tristezza perché di fronte al licenziamento dei lavoratori e alla condanna dell’azienda per comportamento antisindacale, non trova niente di meglio che accusare un altro sindacato’’, replica Landini, secondo il quale Cisl e Uil ‘’hanno paura di riaprire una trattativa vera’’. Per Giorgio Cremaschi della Fiom ‘’le dichiarazioni di Bonanni e Angeletti rappresentano un degrado della stessa concezione del sindacato’’.


Con la Fiom ce l’ha Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic, che l’accusa ‘’di voler montare un clima politico contro l’azienda’’, mentre per il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, ‘’la Fiat ha il diritto di ricorrere contro il reintegro degli operai ma è un atto che rischia di surriscaldare il clima in azienda e di complicare le relazioni sindacali’’.