Bossi: «Subito al voto»; Di Pietro apre al governo tecnico

ROMA – Il tema delle elezioni anticipate, rilanciato da Umberto Bossi, accende il dibattito politico e scatena le ‘fantasie’ del centrosinistra. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si dice pronto a dare vita a una ”strategia comune” con le forze di opposizione, mentre per la prima volta il leader Idv Antonio Di Pietro apre uno spiraglio all’ipotesi di un esecutivo a termine, per cambiare la legge elettorale e garantire il pluralismo dell’informazione.

A scatenare la discussione sono le dichiarazioni del ‘Senatur’ della Lega. Che da Alassio, dove si trova in vacanza, ribadisce la necessità di tornare alle urne.

– Bisogna andare subito al voto, serve il governo del popolo – sostiene il leader del Carroccio.
Bersani raccoglie il guanto di sfida. E se da un lato ricorda che, in caso di crisi, ”la parola passerebbe al Capo dello Stato e al Parlamento”, dall’altro chiama a raccolta tutto il fronte antiberlusconiano.

– Se la rottura del mitico predellino – è il suo ragionamento – portasse a una situazione tale da rendere inevitabili le elezioni, e per giunta con questa vergognosa legge elettorale, noi ci rivolgeremmo alle forze del centrosinistra e dell’opposizione per una strategia comune.

Il segretario Pd, che invita il premier Berlusconi a venire in Parlamento, vuole unire le forze per dare vita a ”una riscossa democratica, civica e morale” e a una ”politica economica e sociale finalmente fatta di equità e di crescita”.

Di Pietro non sta a guardare e si dice ”pronto a mettersi a disposizione di una coalizione alternativa al governo Berlusconi, per rilanciare l’economia e l’occupazione.

– Tutti noi – aggiunge – dobbiamo fare squadra per mandare a casa Berlusconi. Siamo disposti ad allearci perfino con il diavolo pur di ridare al Paese una speranza per il futuro.

Andare alle elezioni, per l’ex magistrato di Mani Pulite, resta ”un dovere”. La legge elettorale, però, rappresenta un pericolo, e allora ecco affiorare nella strategia dipietrista la possibilità di un governo tecnico. A due condizioni: ”che riformi il Porcellum e non duri più di novanta giorni”.

– E’ evidente che il governo deve venire in Parlamento, va ratificata la crisi insuperabile di questa maggioranza, la parola torna al presidente della Repubblica e a quel punto per quanto ci riguarda siamo pronti a votare, ma vorremmo una nuova legge elettorale – fa da sponda a Di Pietro la presidente del Pd, Rosy Bindi. Che avanza anche la candidatura di Beppe Pisanu a premier di un esecutivo a termine. Dal centrodestra, però, arriva un secco no.

– Chi farnetica di governo tecnico non sa bene di cosa parla – afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Chiccitto, per ribatte: intesa nella maggioranza ”su quattro o cinque punti qualificanti” o elezioni. E in serata arriva il bis di Bossi:
– No al governo tecnico, subito alle elezioni.