Proposta pena di morte per gli omicidi con abusi sessuali

ZURIGO – Reintrodurre la pena di morte in Svizzera per chi commette omicidio dopo avere compiuto abusi sessuali. E’ quanto si propone un comitato apolitico, formato da familiari o amici di vittime. Il portavoce del comitato, Marcel Graf, auspica che che gli assassini possano essere giustiziati entro tre mesi dalla sentenza definitiva.


La Svizzera ha abolito la pena di morte in tempo di pace nel 1942 con l’entrata in vigore del codice penale unificato. Nel 1992 fu poi soppressa anche in caso di guerra. Ora la sua proibizione assoluta è garantita dalla Costituzione federale. Graf si è detto consapevole che la pena di morte è controversa, ma non si fa troppi problemi. “Se si può evitare una sola vittima ne sarà valsa la pena”.


Di parere opposto il quasi omonimo Daniel Graf, portavoce di Amnesty International, secondo il quale “la pena di morte non impedisce i crimini”. Anche per Anita Chaaban, promotrice dell’iniziativa per l’internamento a vita per i criminali sessuomani o violenti pericolosi e refrattari alla terapia, approvata in votazione popolare nel 2000, il testo ora sottoposto alla Cancelleria va troppo lontano. “Con la reintroduzione della pena di morte – ha affermato in una intervista alla stessa Nzz – ci metteremmo al livello dei criminali”.