Massacri di cladestini, i periti hanno identificato 15 corpi

CITTÀ DEL MESSICO – I periti che lavorano sui 72 corpi ritrovati in una fossa comune lo scorso 25 agosto da i militari in una fattoria nel nord-est del Messico, a Tamaulipas, hanno finora identificato 15 vittime. Lo ha comunicato una fonte della procura generale di giustizia di Stato.


Il governo di El Salvador, attraverso il ministero degli affari Esteri, ha informato che almeno 15 corpi appartengono a cittadini salvadoregni. Il governo messicano ha risposto che i deceduti erano migranti senza documenti provenienti da almeno quattro paesi: El Salvador, Honduras, Brasile e Ecuador.
I rappresentati diplomatici di queste quattro nazioni sono arrivati sabato a San Fernando per ottenere informazioni su quanto accaduto e collaborare per l’identificazione dei corpi.


Il governo messicano sostiene che il crimine organizzato ricorra al sequestro dei migranti per reclutarli come sicari e sta indagando sul possibile coinvolgimento del cartello narcos Los Zetas nel massacro.
L’Ecuador si occuperà di indagare sulla tratta di persone. Il pubblico ministero, Washington Pesantez, ha segnalato che inizierà le indagini partendo da una rete di trafficanti conosciuti come ‘Los coyotes’, che operano nella provincia andina di Canar, nel sud del paese, da cui proviene un giovane sopravvissuto alla mattanza messicana.


Intanto il segretario del governo messicano, Francisco Blake Mora, responsabile degli Interni, e il governatore del Tamaulipas Eugenio Hernandez, si riuniranno per parlare del massacro di San Fernando.
Il ragazzo ecuadoregno che è riuscito a scampare al massacro si trova in un ospedale messicano. I suoi familiari hanno spiegato che sono stati minacciati dai trafficanti. Il giovane agricoltore, Freddy, aveva lasciato l’Ecuador a luglio per ritrovarsi con i suoi genitori negli Stati Uniti.


Freddy intendeva trovare un impiego negli Usa per inviare dei soldi alla sua sposa 17enne incinta e rimasta in Ecuador. Aveva pagato 11mila dollari al ‘Los coyetes’ per essere portato negli Usa. Una settimana prima del massacro aveva comunicato a sua moglie che si trovava in Guatemala.