Pd, Udc, Idv e Fli contro la visita del leader libico

ROMA – Divisi su tutto, ora anche sulla visita di Muammar Gheddafi a Roma. Come se non bastassero processo breve e immigrazione, la visita del premier libico in Italia e’ un ulteriore segnale dell’attrito crescente fra Futuro e Liberta’ e il Pdl, anche se un certo imbarazzo verso il leader libico si registra in alcuni settori della maggioranza.


Le ‘esternazioni’ di Gheddafi e, soprattutto, le sue lezioni sul Corano a centinaia di ragazze italiane, sono al centro delle polemiche e degli attacchi dell’opposizione e del fuoco amico dei finiani.
Critiche alle quali risponde duramente il ministro degli Esteri Franco Frattini. L’attacco piu’ diretto al leader di Tripoli e’ della fondazione ‘Farefuturo’, vicina al presidente della Camera, che paragona “l’Italia alla Disneyland di Gheddafi, il parco giochi delle sue vanita’ senili”.


Farefuturo ne indica anche le “ragioni politiche”: “La sua delegittimazione, la sua amicizia con il premier, la sua paradossale centralita’ nella politica internazionale di un governo, quello berlusconiano – si legge – che e’ progressivamente passato dall’atlantismo all’agnosticismo, dalle suggestioni neo-con alla logica commerciale, per cui il cliente, se paga, ha sempre ragione”.


Sulla stessa linea Generazione Italia, l’associazione presieduta da Italo Bocchino: “Vi immaginate Gheddafi che va a Parigi o Berlino e organizza un incontro con 500 hostess per dir loro ‘diventate musulmane’? – domanda ironicamente il direttore Gianmario Mariniello -. Noi no”. Generazione Italia punta il dito contro le “pagliacciate, e’ il termine giusto – si legge ancora – che viene a fare a Roma, non a Parigi o a Berlino”.
Critica la posizione di Carmelo Briguglio, deputato di Fli, per il quale “queste visite di Gheddafi aumentano le distanze tra il governo italiano e Stati Uniti e Santa Sede”. L’opposizione se la prende direttamente con il presidente del Consiglio. “E’ il teatrino della politica estera di Berlusconi – tuona Pierluigi Bersani, segretario del Pd – dove tutto e’ concepito nel rapporto tra amici, e cosi’ – spiega – noi siamo fuori dai Paesi che contano”.


Per Enrico Letta si tratta invece di “una provocazione grave”, per la quale aspetta “risposte dal governo e dalla Lega”. L’Udc critica il comportamento del leader arabo attraverso le parole di Rocco Buttiglione e di Savino Pezzotta
“Quello di Gheddafi – afferma quest’ultimo – e’ uno spettacolo intollerabile. Di fronte agli affari si preferisce il silenzio” conclude riferendosi al “silenzio della Lega”.


L’Idv si affida al leader Antonio Di Pietro, che parla di “dignita’ svenduta” per aver ospitato “un dittatore”. In particolare il senatore Stefano Pedica ha allestito una tenda da campeggio davanti alla residenza dell’ambasciatore libico, dove Gheddafi ha piantato la sua tradizionale tenda beduina, e nella quale ha accolto Berlusconi per un colloquio privato. Il senatore dell’Idv ha diffuso volantini contro “il dittatore libico”, consegnandogli metaforicamente una “laura horroris causa per i delitti contro l’umanità”.


Agli attacchi di Pd, Idv e Udc risponde, appunto, il responsabile della Farnesina affermando che l’opposizione non ha a cuore le sorti dell’Italia, “non conosce affatto ne’ la politica estera ne’ gli interessi dell’Italia”. E al riguardo aggiunge: “Gheddafi e’ un leader importante per tutto il Medio Oriente e da questa opposizione non ci aspettiamo niente”. Ma anche nella maggioranza si dichiara un certo imbarazzo: Enrico La Loggia si chiede quando il leader libico “fara’ un appello per la liberta’ di culto nei paesi Islamici. Perche’ cosi’ come da noi è possibile esercitare qualunque culto e fare proseliti, altrettanto bene sarebbe che si potesse fare la stessa cosa in ogni parte del mondo, compresa quella dove si professa la religione islamica”.


E nella Lega, l’eurodeputato Claudio Morganti giudica “incredibile che Gheddafi venga in Italia a predicare la religione islamica”. “Il Leader libico ha scoperto le carte su qual e’ il progetto islamico per l’ Europa. Noi lo diciamo da tempo che questo e’ il vero fine della propaganda per l’ Islam”.