‘Per la vita di Sakineh’, prosegue la mobilitazione

ROMA – Prosegue la mobilitazione per salvare Sakineh. Ieri una gigantografia della donna di 43 anni condannata alla lapidazione per adulterio in Iran è stata esposta a piazza Colonna sulla facciata del Palazzo in cui ha sede, tra gli altri, il ministero per le Pari Opportunità.


E’ la prima volta che un’immagine viene affissa su un palazzo, sede del governo nazionale, sottolinea il ministero delle Pari Opportunità, promotore dell’iniziativa insieme con il ministero degli Esteri.


”Un’azione senza precedenti per mobilitare le coscienze e contribuire a salvare Sakineh da una sentenza brutale ed inaccettabile, la lapidazione. Far sapere all’intera comunità internazionale che l’Italia e gli italiani sono dalla parte di Sakineh Mohammadi Ashtiani. Di fronte a questo drammatico caso le iniziative diplomatiche, che l’Italia ha attuato, devono poter contare anche sul più ampio sostegno dell’opinione pubblica”. A dichiararlo, in una nota congiunta, sono i ministri degli Esteri Franco Frattini e delle Pari Opportunità Mara Carfagna.


“Difendiamo insieme un principio che ha valore universale: non possiamo accettare che una donna, ovunque si trovi nel mondo, venga sottoposta alla pena di morte per lapidazione, una pratica orribile e disumana che condanniamo fermamente in quanto contraria ai diritti umani fondamentali. E per questa ragione, insieme, abbiamo voluto dare un segno di attenzione, anche visibile, alla storia di Sakineh, convinti come siamo che la sua vita possa e debba essere risparmiata. Da oggi, e fino a quando Sakineh non sarà salva e libera, il suo volto ci guarderà dal palazzo del Governo italiano”.


Si è mobilitata anche l’opposizione. Appello del presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: “Chiediamo a tutte le forze politiche e democratiche, alle associazioni ed ai movimenti di partecipare al presidio di giovedì presso l’Ambasciata iraniana”, dalle 16.30 in Via Nomentana 363. Ha già annunciato la sua presenza una delegazione del Partito democratico.


Anche l’Idv alla manifestazione. “Ci uniamo al grido di orrore che ha scosso l’intera comunità internazionale per la barbarie del caso Sakineh”, afferma il senatore Stefano Pedica, capogruppo dell’Italia dei valori in commissione Esteri.


Il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli interviene in difesa di Carla Bruni, oggetto di violenti attacchi da parte della stampa iraniana. ”Parole crudeli piene di odio e violenza, solo perché ‘si è permessa’ di difendere il diritto inalienabile alla vita di Sakineh”, dichiara Angelilli. ”La lapidazione è una pratica aberrante e barbarica – prosegue -, indegna di un paese civile: occorre sostenere con forza la mobilitazione internazionale in favore di Sakineh Mohammadi-Ashtiani. Per questo motivo ho invitato tutti gli europarlamenti a sottoscrivere l’appello per aggiungere anche la voce dell’Europarlamento al coro di proteste contro la condanna a morte di questa giovane iraniana”.


Solidarietà alla Bruni anche da Isabella Rauti, consigliera regionale del Pdl e consorte del sindaco di Roma. ”Vorrei esprimere la mia solidarietà personale e politica a Carla Bruni per le minacce che le sono state rivolte dal quotidiano iraniano Kayhan. Sul piano diplomatico gli insulti brutali alla moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy sono un grave affronto”. Mentre, ”sul piano umano e della convivenza civile e politica il sostegno della premiere dame francese a Sakineh Mohammadi-Ashtiani è un atto non solo di giustizia ma anche umanità e di civiltà contro la sopraffazione e la negazione dei diritti umani fondamentali, ed in particolare di quelli delle donne”.