In fiamme un’altra piattaforma petrolifera

HOUSTON – Una piattaforma petrolifera offshore gestita dalla Mariner Energy (ME.N: Quotazione) e situata a largo delle coste della Louisiana è esplosa ieri, dando origine ad un incendio e ad una piccola fuoriuscita di petrolio, ma l’incidente non sembra essere grave come quello occorso ad un pozzo Bp ad aprile.


Tutte le 13 persone che lavoravano sulla struttura sono state tratte in salvo e trasferite su un’altra piattaforma, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera Usa, che ha avvistato una chiazza di greggio di dimensioni 1,85 km per 30,5 metri nella zona della piattaforma, dove l’incendio è stato quasi domato.
La piattaforma si trova a oltre 145 km a sud della Baia di Vermilion, in Louisiana, a ovest del pozzo della Bp (BP.N: Quotazione) (BP.L: Quotazione) dove pochi mesi fa un’esplosione ha ucciso 11 persone dando il via alla peggiore fuoriuscita di petrolio di tutti i tempi.


Secondo il dipartimento dell’Interno, la piattaforma era sotto manutenzione e quindi inattiva quando è esploso l’incendio, come confermato anche dal portavoce di Mariner Energy ai microfoni della tv americana Cnbc.


Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto ai giornalisti che il governo è pronto ad intervenire nel caso di inquinamento delle acque.


Le prime notizie dell’incidente hanno fatto salire di 40 centesimi il costo del greggio alla borsa mercantile di New York, raggiungendo i 74,53 dollari al barile, perché all’esplosione si sono aggiunti i problemi che l’uragano Earl, in avvicinamento alla Carolina del Nord, porterà alle infrastrutture estrattive della costa.
Le azioni della Mariner Energy sono invece scese del 2% a 22,93 dollari dopo le prime notizie dell’esplosione. Anche i titoli di Apache (APA.N: Quotazione), che era in procinto di comprare la Mariner Energy, sono scivolate dell’1,3% a 91,18 dollari.