Il ‘sindaco pescatore’ che si batteva per l’ambiente

ROMA – Sindaco pescatore e convinto ambientalista tanto da firmare a gennaio un’ordinanza che prevede mille euro di multa per chi getta cenere o cicche di sigarette a terra. Questo era Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso a 57 anni. Lascia moglie e due figli, impegnati nel settore della ristorazione.


Era stato eletto per la prima volta sindaco il 3 aprile del 2005. Il primo cittadino del Comune di Pollica, dal 24 giugno 2004 al 2009, ha ricoperto anche il ruolo di consigliere della Provincia di Salerno (eletto con i Dl). Era detto il ‘sindaco pescatore’, data la sua attività imprenditoriale nel settore ittico gestita insieme al fratello, e le sue battaglie per la legalità e il rispetto dell’ambiente, per la quale si era battuto con grande intesità tanto da ottenere riconoscimenti quali le ‘bandiere blu’ e un buon rilancio turistico.


Il paese sorge alle spalle del monte Stella, fra la costa e la collina del Molino a Vento e fa parte del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Vassallo, decise di ricandidarsi a primo cittadino correndo da solo con una lista civica, aveva anche avviato la vendita dei 150 loculi del cimitero della sua città in località Costantinopoli: una cessione per 99 anni destinata in particolare ai tanti vacanzieri e stranieri che ogni anno, soprattutto d’estate, rimanevano incantati dalla bellezza del paesaggio. Le tombe, inoltre, sarebbero state messe in vendita con una serie di moderne tecnologie compresa una webcam che rendeva possibile poter guardare, anche a chilometri di distanza, l’ultima dimora del proprio caro. Secondo quanto previsto dal progetto, nel cimitero ci sarebbero stati diversi optional, tra i quali un impianto audio di filodiffusione per favorire i momenti di raccoglimento.


Vassallo era inoltre vicepresidente delle Città Slow, una rete di comuni che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, trasferendo al governo cittadino le esperienze maturate nel mondo enogastronomico attraverso la rete di Slow Food.